Il Presidente Marinelli: “E’ necessario avviare un ampio confronto per l’individuazione delle priorità e la definizione di una strategia complessiva, che parta dai problemi e dalle esigenze degli operatori”
“Passare dalla critica alla proposta. E’ la sollecitazione che lanciamo a tutte le imprese del territorio ed in particolare al commercio e all’intero settore terziario, che svolgono un ruolo rilevante nell’economia locale, con notevoli potenzialità di sviluppo”. Così Giuseppe Marinelli, presidente provinciale di Confesercenti Avellino.
“Alla politica e alle istituzioni – prosegue il dirigente dell’associazione di categoria – chiediamo da tempo più attenzione nei confronti delle attività produttive e interventi concreti per il loro rilancio, ma è necessario avviare un ampio confronto per l’individuazione delle priorità e la definizione di una strategia complessiva, che parta dai problemi e dalle esigenze degli operatori.
Per questa ragione intendiamo condurre una campagna di ascolto con le imprese irpine. Il mondo produttivo e le rappresentanze delle categorie debbono assumersi la responsabilità di dare un contributo fattivo al processo. Per quel che ci riguarda siamo pronti, ancora una volta, a metterci in gioco, con idee e proposte.
Intendiamo quindi raccogliere segnalazioni, suggerimenti e riflessioni da veicolare, nell’ambito di un’elaborazione generale, alla politica e alle istituzioni. Non si tratta soltanto di prevedere agevolazioni alle imprese o a chi vuole avviare una nuova attività, ma di valorizzare le risorse locali e ammodernare il sistema produttivo, con servizi e infrastrutture, all’interno di un disegno di sviluppo sociale, economico ed occupazionale dell’Irpinia e delle aree interne della Campania”.
“La campagna di ascolto – conclude Marinelli – è aperta a tutti gli operatori economici ed imprenditoriali della provincia di Avellino, che possono interagire con noi inviandoci messaggi e proposte all’indirizzo di posta elettronica [email protected]. Sarà nostra cura contattare i mittenti ed eventualmente coinvolgerli nelle iniziative, in base alla loro disponibilità. E’ un primo passo per mettere in moto un processo partecipativo per la programmazione degli interventi”.