Più attenzione per le attività produttive del territorio e misure specifiche per tutelare il commercio locale. E’ l’impegno che chiediamo ai candidati sindaci della città di Avellino e degli altri 40 Comuni irpini al voto”. Così Giuseppe Marinelli, presidente provinciale di Confesercenti Avellino.
“Il settore terziario – ha proseguito il dirigente di Confesercenti Avellino – è una risorsa importante per l’economia e l’occupazione nella nostra provincia, ma purtroppo da molto tempo si trova a fronteggiare notevoli e continue criticità.
In particolare, i negozi di prossimità, che soprattutto nei piccoli centri delle aree interne rappresentano un servizio ed un presidio per le comunità, contro la crescente desertificazione, incontrano sempre più difficoltà ad andare avanti, schiacciati dalla grande distribuzione, dalle piattaforme internazionali di vendita online, che operano da posizioni di estremo vantaggio, creando una situazione di concorrenza sleale, dai crescenti costi di gestione e dal calo generale dei consumi delle famiglie, determinato dall’inflazione.
Anche nei centri urbani, come il capoluogo, la difesa delle piccole attività commerciali, che ad Avellino hanno una lunga tradizione, è non solo una priorità per rilanciare l’economia e garantire assortimento e qualità ai consumatori, ma anche un fattore di sviluppo sociale e ricreativo, insieme al segmento della ristorazione, dei bar e delle attività per il tempo libero, oltre che un argine contro il degrado e la svalutazione del patrimonio immobiliare ed abitativo.
E’ quindi quanto mai opportuno e necessario, all’interno di una strategia complessiva di sviluppo e di ammodernamento produttivo, da mettere in campo con la sinergia di tutti i livelli istituzionali e la collaborazione della parti sociali e imprenditoriali, che i Comuni predispongano iniziative ed assumano provvedimenti per agevolare le attività.
In particolare, per quel che riguarda la città capoluogo, proponiamo sin d’ora alla futura amministrazione, sollecitando i candidati ad assumere posizioni chiare in merito, alcuni punti programmatici essenziali, come la riduzione della Tari, in modalità da stabilire, che oggi è tra le più alte d’Italia; la disponibilità a definire una programmazione di manifestazioni volte alla promozione del commercio ed eventi che abbiano concrete e durature ricadute per la comunità e per tutte le attività locali; l’impegno a rivitalizzare la consulta comunale del commercio, quale luogo di effettivo confronto con l’ente, ormai ferma da tempo.