La Presidente Altamura: “Per quanto riguarda la terra di Bari le imprese femminili attive sul territorio sono in leggero, ma significativo, aumento”
Rispetto al 2020 la nascita di imprese femminili mostra segnali di ripresa a livello nazionale, anche se la pandemia riveste ancora un ruolo preponderante nella scelta delle donne di avviare attività di impresa.
Come mostrano i dati dell’Osservatorio sull’Imprenditoria femminile di Unioncamere e InfoCamere, il Mezzogiorno è l’area del Paese che registra il maggior numero di nuove imprese femminili (22.500) nei primi 9 mesi del 2021. In queste regioni, inoltre, il peso percentuale delle iscrizioni di attività guidate da donne sul totale delle nuove imprese sfiora o supera il 26%.
I dati della Puglia fanno ben sperare: nei primi tre trimestri del 2021 nella nostra Regione sono 4.587 le iscrizioni di imprese femminili, rispetto alle 3.952 del 2020. Ma se guardiamo al 2019 (4.998), prima che il COVID bussasse prepotentemente nelle nostre vite, notiamo come ancora l’imprenditoria femminile abbia bisogno di un sostegno reale, soprattutto adesso.
Se la pandemia ha rallentato i ritmi di crescita tipici dell’impresa femminile, ha dato il destro, però, alla nascita di attività più solide e strutturate nella forma di società di capitali. Queste ultime, infatti, rappresentano il 23,6% del totale delle iscrizioni femminili in Italia a fronte del 23% del 2021 e del 22,6% del 2020. Per quanto riguarda la Puglia: sono circa 1.047 e rappresentano quasi il 23% delle nuove imprese guidate da donne. C’è ancora tanto da fare nel mondo dell’imprenditoria femminile, ma, seppur lentamente, nella nostra Regione, la crescita rispetto all’anno precedente è evidente. Ora l’obiettivo da porsi è quello di riportale ai numeri pre pandemia e di fare in modo che le donne possano essere sempre più incoraggiate a mettersi in gioco e avviare attività di impresa.
“Per quanto riguarda la terra di Bari, – afferma Raffaella Altamura, presidente Confesercenti Bari – le imprese femminili attive sul territorio sono in leggero, ma significativo, aumento: nel primo semestre del 2020 sono 27.508, nei primi tre trimestri del 2021 si è arrivati a contarne 27.588. Questo significa che siamo sulla strada giusta, nonostante la crisi e la contrazione dei consumi. Le donne acquisiscono sempre più consapevolezza. Non dobbiamo accontentarci, tutt’altro. Bisogna continuare a lavorare duramente affinché l’accesso al credito sia sempre meno difficile. Inoltre è fondamentale dedicare risorse importanti del PNRR per formazione e sostegno alle nuove e alle già esistenti attività femminili e, non da ultimo, dare attuazione al fondo imprenditoria femminile, al momento solo annunciato”.