Confesercenti Bari: Molfetta verso il futuro del commercio urbano, ecco cosa raccontano i nuovi comportamenti d’acquisto

Molfetta

Presentata l’indagine di TradeLab promossa dal DUC Molfetta: una città che cambia, tra sfide e potenzialità da cogliere

Venerdì 11 aprile, nella suggestiva cornice della Sala “Beniamino Finocchiaro” di Molfetta, alla presenza di numerosi commercianti, dell’avv. Raffaella Altamura, manager del DUC Molfetta e presidente Confesercenti prov.le Bari, dall’ing. Raphael Aboav, co-manager e tecnico esperto DUC Confcommercio Bari-BAT, del vicepresidente vicario Confcommercio Bari Bat Vito Abrusci e degli altri membri del consiglio direttivo e dell’assemblea dei soci del distretto urbano, si è tenuto l’incontro pubblico promosso dal Distretto Urbano del Commercio per la presentazione dei primi risultati dell’indagine condotta da TradeLab sui nuovi comportamenti d’acquisto. Un appuntamento pensato per fornire uno strumento di lettura concreta e operativa sulle trasformazioni in atto nel tessuto commerciale e sociale cittadino, con l’obiettivo di accompagnare imprese, istituzioni e cittadini in un percorso condiviso di crescita e innovazione.

Dopo il saluto iniziale del segretario tesoriere del DUC Molfetta, Mauro Panunzio, delegato cittadino Confcommercio Bari-Bat, a guidare la riflessione, due relatori d’eccezione: il prof. Luca Zanderighi, ordinario di Marketing presso l’Università degli Studi di Milano, e il dott. Oliviero Cresta, partner di TradeLab e docente IULM, esperto di analisi dei trend di consumo e mercati urbani.

«Molfetta, nonostante alcuni problemi – ha dichiarato il dott. Cresta – presenta diversi punti di forza e una certa capacità di attrazione per i suoi residenti. Tuttavia, deve lavorare di più per attrarre persone da fuori, che oggi non generano ancora una domanda commerciale tale da sostenere uno sviluppo significativo del distretto. Dall’indagine emerge un centro storico percepito come luminoso, apprezzato sia dai residenti che dai non residenti. Ma servono interventi sull’offerta commerciale e sul contesto urbano, a partire da parcheggi e viabilità».

I dati presentati mostrano una Molfetta che cambia: una popolazione sempre più anziana (con una proiezione dell’età media oltre i 46 anni tra il 2032 e il 2042, secondo l’ISTAT), una crescente diffusione dell’e-commerce anche nei suoi aspetti meno “tecnici” – basti pensare agli ordini via WhatsApp o Instagram – e nuove esigenze da parte dei consumatori, sempre più orientati alla qualità dell’esperienza d’acquisto.

«L’indagine – ha sottolineato il prof. Zanderighi – ci restituisce tre aspetti fondamentali: anzitutto, i residenti si riconoscono nel proprio centro storico. In secondo luogo, il commercio di prossimità funziona nel suo complesso, ma ha bisogno di innovazione nei formati distributivi e deve essere più aderente ai bisogni attuali. Infine, occorre agire sempre più in modo coordinato, integrando commercio, turismo, formazione e innovazione tecnologica in una visione comune. Serve un “software” nuovo, fatto di idee, connessioni e capacità di racconto».

Il messaggio è chiaro: non basta più “resistere”, bisogna ripensarsi. Serve una rete salda tra istituzioni, commercianti e comunità, capace di costruire una strategia concreta per valorizzare l’identità commerciale della città, stimolare il ricambio generazionale, attivare leve come il riuso degli spazi sfitti, l’utilizzo dei temporary store e l’ingresso ragionato di nuove insegne in grado di generare flussi di visitatori e clienti.

L’incontro, che ha visto la partecipazione attiva anche del Sindaco Tommaso Minervini e dell’Assessora al Commercio Carmela Minuto, rappresenta solo la prima tappa di un percorso partecipativo che vedrà il DUC impegnato nei prossimi mesi in nuovi focus tematici e in azioni concrete di accompagnamento alle imprese. Prima del convengo, una passeggiata tra le vetrine del corso, tra nuove aperture e storiche attività che resistono con determinazione, fa da sfondo a un interrogativo condiviso: come trattenere le menti giovani? Come raccontare la città a chi la visita? Come emozionare e fidelizzare il cliente? La risposta, forse, sta in una parola che ha attraversato tutto l’incontro: rete. E in un’altra che ne è la naturale conseguenza: visione comune. Sempre più necessaria la cooperazione per condividere visione (obiettivi) e missione (metodo).

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