L’Associazione: “Ci siamo riuniti per manifestare il disagio del nostro comparto che non ha avuto alcun sostegno dagli enti governativi. Stiamo parlando di un comparto tra i più grandi del settore produttivo”
«Dateci una data, vogliamo lavorare. I ristori non bastano, non li vogliamo». E’ il grido disperato sollevato dal mondo del wedding questa mattina di fronte alla Reggia Di Caserta.
Un flash mob che ha coinvolto l’intero Paese, da Nord a Sud, grazie alla rete “Insieme per il wedding”. Presente al corteo pacifico anche la nota wedding planner Cira Lombardo, Confesercenti Caserta, l’Associazione Fotografi Videografi Professionisti, agenzie di viaggio, parrucchieri e tutti coloro che da oltre un anno sono fermi.
Quello del comparto dei matrimoni e dell’intero indotto è tra quelli più penalizzati da quando il Governo ha varato le prime restrizioni ormai oltre un anno fa. In Campania si stima una perdita media di fatturato dell’ 83% con circa 50.000 aziende in ginocchio e 250.000 lavoratori a casa in attesa di riprendere la normale attività. Intere famiglie rischiano il collasso in mancanza di adeguati ristori.
A rappresentare la rete “Insieme per il wedding è Giannicola Formichella, dell’omonimo atelier di Maddaloni: «Ci siamo riuniti per manifestare il disagio del nostro comparto che non ha avuto alcun sostegno dagli enti governativi. Stiamo parlando di un comparto tra i più grandi del settore produttivo».
Ma è la madrina della mattinata, la famosissima Cira Lombardo, a chiarire le richieste per un ripristino dell’attività lavorativa: «Penso che in questo momento un po’ tutti noi dobbiamo metterci la faccia, è diventata una situazione insostenibile. 390 giorni senza lavorare, un’azienda non può andare avanti. Credo che lo Stato oggi debba prendere una decisione. Il Ministro Speranza si è esposto in modo così positivo a questo programma di vaccinazione dando una data di chiusura, allora ci chiediamo perché non fissare una data di start per il mondo del wedding. Noi viviamo di pianificazione, abbiamo compreso che sussiste una emergenza mondiale. Siamo stati a tutto quello che ci hanno chiesto. Vogliamo una data. I ristori sono stati un flop, davvero ridicoli. Oggi loro devono darci una data e un protocollo. I matrimoni – sottolinea Cira Lombardo – presentano la partecipazione di diverse persone, però posseggono una cosa bellissima cioè che a differenza di altri eventi hanno una tracciabilità delle persone che parteciperanno. Ci diano la possibilità di lavorare. Le spose ormai hanno compreso che questo è il nuovo equilibrio e rispetteranno la situazione”.
Presente al flash mob anche Confesercenti Caserta a sostegno di tutte quelle aziende operanti nel settore: «Siamo in un comparto con un indotto importante, con l’ultimo decreto abbiamo verificato che gli importi spettanti ammontano a circa 3.700 euro ad azienda. Per molti ci saranno difficoltà a ripartire, ad essere competitivi. Gran parte delle aziende familiari ha chiuso, famiglie intere che non avranno più un lavoro. Chiediamo – commenta il Presidente Provinciale, Salvatore Petrella – lavorando ormai da 15 mesi sui tavoli istituzionali, che se il blocco continua allora è necessario rivedere i ristori. Che siano adeguati alla copertura, almeno delle spese vive delle aziende. In casa di ripartenza, capire quando e come». A rimarcare la battaglia sostenuta da tempo dalle associazioni di categoria è il Direttore Provinciale di Confesercenti Caserta, Gennaro Ricciardi: «Un settore completamente dimenticato che necessita di interventi concreti. Siamo coscienti dell’emergenza sanitaria, sociale ma a questo mondo sono rimasti i resti di ristori che lasciano il tempo che trovano. Dobbiamo essere vicini a queste aziende che rappresentiamo».