“Mondo produttivo inascoltato e intanto muoiono ogni giorno migliaia di aziende”
“Così l’Italia non riparte”. L’allarme di Confesercenti Catanzaro non si fa attendere all’indomani della conferenza stampa del presidente del consiglio, Giuseppe Conte, sull’avvio della cosiddetta “Fase 2” dell’emergenza coronavirus.
“Una Fase 2 che, di fatto, è una Fase 1 Bis” sottolinea con rammarico il presidente dell’associazione imprenditoriale, Francesco Chirillo, denunciando “l’assenza di strategie e obiettivi”. “Assistiamo, del tutto impotenti, alla completa paralisi del commercio e di tante piccole aziende ancora per un altro mese – evidenzia Chirillo. – Una situazione tragica e insostenibile che sta già condannando a morte il tessuto produttivo nazionale: la rete delle Camere di Commercio ha rilevato quasi 30mila imprese in meno nel primo trimestre 2020. Il saldo peggiore degli ultimi sette anni”. Ma di fronte a questi numeri “il premier risponde con il solito invito a restare a casa”.
“Ma non può più bastare!” ribatte con forza il presidente di Confesercenti Catanzaro. “Sorvolando sui toni forzatamente paternalistici usati ieri sera, sugli inviti poco opportuni a non organizzare dei party e sulle cervellotiche riaperture (questo sì, quello no…) – spiega Chirillo – viene da chiedersi a che servono pletore di esperti, scienziati e task force, oltre alle varie commissioni politiche che si stanno occupando del problema Covid? La semplice misura dello stare a casa non può più essere la soluzione. Lo Stato e il Governo, a questo punto, dovrebbero essere in grado di garantire contemporaneamente sia la salute che il lavoro: e la prima non dovrebbe negare l’altro”.
“Ricordo a me stesso che la nostra Costituzione all’articolo 3 – prosegue – afferma che compito della Repubblica è rimuovere tutti gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Qui siamo all’esatto opposto, mi pare”. “E mentre in Europa ci sono economie che non si sono mai fermate e continuano a erodere tutto il nostro mercato dell’export – è l’analisi di Francesco Chirillo – noi siamo paralizzati dalla paura della ripartenza”.
“Alle nostre imprese e partite Iva non servono continui e ripetuti annunci, ma fatti che si traducano in investimenti concreti, risorse, tagli fiscali, sospensione delle bollette – conclude il rappresentante di Confesercenti Catanzaro. – Le nostre proposte, intanto, continuano a rimanere inascoltate. E il tempo a disposizione di tante famiglie senza più reddito sta per scadere”.