L’Associazione: “Se non si tornerà presto alla riapertura delle attività, molte di queste non potrebbero più essere in grado di farlo, i costi di gestione non sono diminuiti e i sostegni promessi appaiono largamente insufficienti”
“Il settore del commercio di abbigliamento, calzature e più in generale degli articoli di moda sta subendo una crisi profonda nell’indifferenza generale. In Emilia-Romagna si è registrato un calo di 1,3 miliardi di consumi in questo settore a causa della pandemia (0,8 durante la prima ondata e il rimanente nella seconda ondata da novembre 2020 a marzo 2021) e si rischia di veder scomparire, nel 2021, quasi mille imprese del settore e alcune migliaia di posti di lavoro”.
È il grido d’allarme lanciato da Confesercenti Emilia Romagna dopo un’analisi condotta fra le imprese associate della regione che ha evidenziato lo stato di grande difficoltà del settore che ha registrato cali di fatturato molto rilevanti, superiori al 45% nel corso del 2020 ma con un trend negativo anche nel 2021, con la stagione dei saldi invernali che non è riuscita ad invertire la dinamica negativa.
“Le continue restrizioni – si legge in una nota dell’associazione – hanno determinato un calo drastico delle vendite e favorito esclusivamente le vendite online che, come è noto, creano poco valore aggiunto per il territorio. Se non si tornerà presto alla riapertura delle attività, molte di queste non potrebbero più essere in grado di farlo anche perché i costi di gestione non sono diminuiti e i sostegni promessi appaiono largamente insufficienti”.