Eppure, sottolinea la Confederazione, le realtà più piccole hanno tassi di rischio inferiori alle aziende di maggiori dimensioni
“In Emilia-Romagna, nei primi sei mesi del 2017, i prestiti bancari si sono ridotti in media del 2,5% rispetto all’anno precedente, colpendo soprattutto le imprese con meno di 20 dipendenti (-5,3%)”.
E’ quanto emerge da uno studio di Confesercenti, che a Bologna ha riunito imprese associate, banche e consorzi fidi per fare il punto della situazione.
“Al 30 giugno 2017, lo stock di prestiti bancari alle imprese emiliano-romagnole ammontava a 91,7 miliardi di euro, pari al 10,8% del totale nazionale, secondo solo al dato lombardo. L’82,4% di queste risorse è andato alle aziende con piùdi 20 addetti, mentre solo il 17,6% alle imprese minori. Eppure – sottolinea Confesercenti – le realtà più piccole hanno tassi di rischio inferiori alle aziende di maggiori dimensioni. Nel primo semestre di quest’anno, le sofferenze bancarie accumulate dalle imprese dell’Emilia-Romagna sfioravano i 16 miliardi, ma le aziende con meno di 20 addetti hanno ridotto lo stock del 3,6% in un anno. Per quanto riguarda i vari settori, nella prima metà del 2017 al commercio sono andati 15,4 miliardi di euro di prestiti in aumento del 4% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima. In calo del 2,5% invece lo stock per i servizi di alloggio e ristorazione (3,2 miliardi), mentre aumentano del 10,6% i prestiti per le attività di noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (2,2 miliardi)”.
Confesercenti auspica che “si intervenga soprattutto per le piccole e micro imprese – spiega alla Dire il direttore dell’associazione di categoria in Emilia-Romagna, Stefano Bollettinari– a livello regionale abbiamo chiesto il rafforzamento dei contributi ai consorzi fidi per i settori del turismo e del commercio”.
A livello nazionale, invece, “auspichiamo che con l’entrata a regime della riforma del Fondo centrale di garanzia ci sia una risposta piu’ efficace alle Pmi”. Confesercenti chiede anche la creazione di una struttura finanziaria dedicata alle piccole e medie imprese, anche con capitale pubblico, come avviene in altri Paesi europei (ad esempio la Francia). “L’esperienza di questi anni dimostra che a incontrare le maggiori difficolta’ sono le Pmi”, sottolinea Bollettinari.
“Con questo incontro, afferma il direttore di Confesercenti sotto le Due torri, Loreno Rossi, speriamo nasca una prospettiva utile alle Pmi, stando tutti dalla stessa parte. Solo assieme si possono creare le condizioni per l’accesso al credito per le imprese”. Incalza a sua volta Bollettinari. “In questi anni le banche hanno affrontato molte difficoltà- rimarca il direttore regionale dell’associazione di categoria – ma speriamo che con la ripresa economica, nonostante l’incremento della regolamentazione, abbiano la possibilità di aumentare gli impieghi per le aziende. Chiediamo che questo avvenga in particolare in direzione delle piccole e medie imprese”.
Massimo Zucchini, presidente di Confesercenti Bologna, segnala come “negli anni passati la richiesta di credito da parte delle imprese fosse molto forte, mentre oggi che c’è la ripresa paradossalmente si registra uno stallo”.
L’obiettivo dell’associazione è dunque “incrementare le possibilità di accesso al credito per le aziende. Le Pmi sono molto sfavorite, ma sono anche le più solvibili”, segnala Zucchini, che poi lancia un messaggio alla politica: “Siamo forse arrivati alla fine della stagione dei grandi centri commerciali, anche se qui a Bologna si continua a programmarli finalmente sta passando l’idea, soprattutto nel commercio, che sono le piccole e medie imprese a far ripartire l’economia e a dare maggiore sicurezza e vivibilità alle città. Ma se questa è l’idea della città del futuro, bisogna che venga praticata, anche da parte della politica e delle banche”.
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