È stato un incontro denso di contenuti quello organizzato da Confesercenti Grosseto a Gavorrano, in collaborazione con il Parco nazionale delle Colline Metallifere, rappresentato dall’intervento della sua direttrice Alessandra Casini, nella volontà di valorizzare il ruolo dei soggetti di rete territoriali. Il convegno, dal titolo: ‘Quale sviluppo turistico (e commerciale) per il territorio delle Colline Metallifere’, si è svolto nella sala conferenze del Comune di Gavorrano, per porre il tema della sostenibilità economica e sociale delle aree interne, per avere un momento di riflessione aperto a cittadini, imprese e candidati, in questa fase di rinnovo dei governi comunali, proponendo analisi e riflessioni utili al vasto entroterra grossetano, dalle Colline Metallifere ai comuni dell’Amiata Grossetana, fino ad arrivare alle colline dell’Albegna.
Vogliamo partire dall’analisi del territorio fatta da Rossano Pazzagli, professore di Storia del territorio e dell’ambiente dell’Università del Molise e direttore della Scuola dei piccoli comuni per la rigenerazione delle aree interne, che ha parlato delle dinamiche di spopolamento e rarefazione sociale e produttiva, iniziate nell’era dell’industrializzazione del Paese, con il conseguente abbandono della terra ed le risultante dinamiche di dissesto idrogeologico, il tramonto della pastorizia e il conseguente ritorno del bosco.
È però ancora possibile una rinascita delle aree interne, valorizzando la vocazione dei territori, e favorendo la partecipazione delle comunità locali, anche creando nuova economia e una filiera che unisca campagna e città, costa e entroterra attraverso il rafforzamento delle rete istituzionale (Comuni, aree protette, consorzi).
Il turismo può rappresentare una risorsa importante se si riesce a leggere il territorio, valorizzando le specificità, il suo patrimonio, evitando quindi di vedere la crescita solo nella quantità, trasmettere un’immagine stereotipata dei luoghi, spersonalizzare i borghi “cacciando” i residenti a favore di B&B per turisti.
Qualsiasi sviluppo economico per il territorio non può prescindere dal capitale umano residente, sia dal punto di vista commerciale come base strutturale della domanda locale, sia come forza lavoro dipendente ed autonomo, per strutturare l’offerta turistica locale.
La situazione attuale dei comuni dell’entroterra è chiaramente quella dell’inverno demografico, ovvero continuo calo della popolazione residente causa saldo negativo annuale della differenza fra nati e morti, in assenza di emigrazione esterna, ed invecchiamento della popolazione residente, con conseguente contrazione della popolazione attiva. Puntuale sul tema la fotografia presentata da Claudio Saragosa, professore di pianificazione urbanistica dell’Università degli Studi di Firenze.
La situazione abitativa è ovviamente disomogenea: contro una densità abitativa di 365 abitanti per metro quadro che troviamo a Follonica, a Montieri troviamo una situazione di 11 abitanti per metro quadro. Situazioni differenti che richiedono politiche differenti.
Ad esempio prevedendo politiche di sostegno al piccolo commercio nei comuni dell’entroterra, tramite detassazione e contributi a fondo perduto per l’avvio di nuove attività produttive, come richiesto nel suo intervento dal presidente Confesercenti Gavorrano Stefano Salvetti. Politiche di attivazione di servizi diffusi (botteghe della salute, emporio di comunità, etc …) per i quali anche gli stessi esercizi commerciali possono essere riferimento, politiche che portino alla crescita dei flussi turistici anche attraverso l’avvio di progetti di accoglienza diffusa. Il sistema dell’affitto turistico breve è infatti un’opportunità per i comuni delle aree interne, mentre sulla costa diventa un fenomeno degenerativo con conseguenze spesso negative. Il progetto di accoglienza turistica diffusa può essere veramente la chiave di volta. Come sottolineato dall’intervento di Giancarlo Dell’Orco, destination manager e presidente della Cooperativa Coopera, nonché presidente per Confesercenti Grosseto del sindacato della ricettività extra alberghiera.
L’idea è quella di attrarre un turismo “diverso”, quello che non è legato solo al mare, ma quello che frequenta le nostre zone anche “fuori stagione”, perché richiamato dalle peculiarità naturalistiche e architettoniche del territorio. Un turismo responsabile e sostenibile perché in armonia con le comunità residenti.
L’associazione di categoria Confesercenti Grosseto mira per i borghi dell’entroterra maremmano ad una proposta progettuale di “Accoglienza Turistica Diffusa’ per un turismo esperienziale ad approccio partecipativo, avvalendosi di adeguate professionalità e basandosi su tre importanti elementi: le relazioni per incrementare la qualità dei nostri servizi di ospitalità, l’autenticità di prodotti locali, sostenuti dai rapporti umani a forte matrice identitaria e la partecipazione delle comunità che diventa la linfa che alimenta l’amore per la propria terra e per le sue tradizioni.
Un’offerta turistica capace di intercettare una domanda che si mostra in totale mutazione, caratterizzata dalla ricerca di realtà dove è possibile mantenere il distanziamento, di sicurezza offerta dalle località meno affollate, dai costi più contenuti per vacanze più brevi e dalla preferenza di luoghi dove si percepisce una buona accoglienza, l’autenticità. Una domanda turistica decisamente più orientata ad un mercato nazionale, di prossimità, con tre o quattro ore di percorrenza al massimo ed attività di escursionismo giornaliero. Come sottolineato nel suo intervento da Giuseppe Salomi, Area manager central north Italy, Israel ang global account at Booking.com, mostrando le mutazioni della domanda turistica che utilizza il principale portale turistico globale.
Confesercenti ancora una volta si propone come sindacato capace di proposta oltre che di protesta, consapevole della necessità di elaborazione progettuale complessa ai fini di affrontare altrettanto problematiche complesse che condizionano le comunità locali a partire dai settori del commercio e turismo.