Comitato degli esercenti della via: non ci resta che ricorrere al Tribunale amministrativo regionale.
Ad agosto saranno due anni da quando, nell’estate del 2014, i cittadini e i commercianti di via Gherzi a Molassana si sono visti privare di 120 posti auto in seguito alla decisione della società proprietaria dell’area di mettere i lucchetti a quelli che, da sempre, erano stati posteggi pubblici. Da allora è iniziata una battaglia che ha portato i Comitati appositamente costituitisi ad appellarsi a tutte le istituzioni, a cominciare dal Municipio della Media Valbisagno e dal Comune, per ottenere giustizia. Ma il riesame dell’istruttoria da parte dei tecnici comunali che si è concluso lo scorso mese di dicembre ha rigettato le istanze di chi in via Gherzi vive e lavora e che, da quando sono state cancellate le strisce bianche, ha visto drasticamente ridursi il volume d’affari.
«Il Comune non ha riconosciuto il carattere di pubblica utilità della via, sebbene su questa insistano addirittura una farmacia, un ufficio postale, una banca e numerose attività commerciali, oltre a costituire l’unico punto di accesso alla limitrofa via Lusignani. Per questa serie di ragioni – spiega Dario Pedemonte, portavoce del Comitato esercenti di via Gherzi – non ci resta altra soluzione che impugnare la decisione del Comune e ricorrere al Tribunale amministrativo regionale».
«Tra commercianti e residenti, i ricorrenti sono più di cinquanta – prosegue Pedemonte. L’atto sarà presentato domani mattina 22 aprile, e rappresenta l’ultima carta in nostro possesso per riappropriarci di una strada che, con la chiusura dei parcheggi, versa in una situazione di degrado sempre più grave. Avendo già dovuto fare i conti con la perdita di clienti causata dall’impossibilità di stazionare l’auto in zona, chiaramente ci saremmo risparmiati volentieri questo ulteriore onere. Ma è una spesa che ci accolliamo nella convinzione delle nostre ragioni, colmando così il vuoto delle istituzioni che, in questa battaglia, ci hanno abbandonato».