Confesercenti Modena e Federconsumatori: ” Su viabilità e città 30 diciamo no all’effetto ‘patchwork'”. E’ necessario un tavolo provinciale

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Le Associazioni: “Chiediamo di cambiare l’approccio con il quale nella nostra provincia si affrontano questi temi”

Confesercenti Modena e Federconsumatori Modena condividono appieno gli obbiettivi di riduzione degli infortuni stradali, a partire dagli incidenti gravi. Una riduzione che è stata vistosa tra il 2000 ed il 2010, ma che nel tempo si è attenuata. Importanti risultati sono stati ottenuti grazie all’introduzione di innovazioni tecnologiche sui mezzi e con l’aumento dei dissuasori di velocità sulle strade. In Italia restano particolarmente gravi i numeri degli incidenti mortali, a partire da quelli su due ruote, che sono un quarto del totale: nel rapporto tra parco circolante e incidenti mortali, le due ruote infatti registrano una mortalità quattro volte superiore alle auto, pur a fronte di un utilizzo nettamente inferiore.

La discussione relativa ad ipotesi di riduzione della velocità dei veicoli attualmente in corso in diversi comuni della nostra provincia ci appare caratterizzata da un approccio disomogeneo, da frequente assenza di confronto sulle proposte e dalla mancanza di dati certi rispetto ai dettagli della incidentalità, che riteniamo dovrebbero costituire la base di ogni iniziativa.

A volte l’approccio al problema è di carattere “emozionale”, legato a terribili incidenti che si sono verificati nello specifico territorio. Spesso in luogo di azioni sinergiche e dell’indispensabile potenziamento dei controlli su strada, si ipotizzano limitazioni di velocità prendendo a riferimento i presunti risultati di città europee ed extraeuropee che, con l’introduzione della soglia dei 30 all’ora, avrebbero fortemente ridotto, o addirittura azzerato, gli infortuni mortali, a volte ignorando un’analisi accurata del contesto e di altri eventuali fattori messi in campo.

Federconsumatori Modena e Confesercenti Modena non si iscrivono ad un dibattito fatto di pro e di contro, di sì e di no.

“Noi chiediamo – spiegano le associazioni – di cambiare l’approccio con il quale nella nostra provincia si affrontano questi temi, applicando una metodologia che parta da un esame approfondito dei dati dell’incidentalità, comune per comune e strada per strada. Chiediamo di introdurre limitazioni solo ove queste possano essere realmente utili, andando a verificare accuratamente i risultati ottenuti laddove le misure restrittive sono state introdotte da tempo. Chiediamo di esaminare anche gli effetti sull’eventuale allungamento dei percorsi, sull’ipotetico maggior intasamento veicolare, sull’inquinamento, sui trasporti pubblici, sul lavoro. Soprattutto chiediamo che questo tema esca dalle campagne elettorali, che nella contingenza rischiano di sminuire una materia così rilevante, alimentando divaricazioni inutili e, anzi, sicuramente dannose”.

“A nostro parere è necessario scongiurare il rischio caos, indotto da scelte “patchwork” sul territorio. Per questo, chiediamo di trattare questo tema in un Tavolo a carattere provinciale, che tenti di dar ordine alle scelte, già fatte o da programmare, comprese quelle legate a controlli e sanzioni. Pensiamo ad un Tavolo che esamini in profondità i dati, che produca proposte, che promuova campagne educative, singolarmente modeste nel nostro territorio. Questo a favore di una discussione che affronti il tema in modo non avulso dal contesto sociale ed economico e che, in coerenza, coinvolga le Amministrazioni locali unitamente alle rappresentanze del mondo economico, dei consumatori e delle associazioni ambientaliste” concludono Confesercenti Modena e Federconsumatori Modena.

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