Il direttore Rosselli: “La messa a disposizione di oltre 21 milioni di euro per le imprese dell’Emilia-Romagna è un segnale molto importante per i settori del commercio, del turismo e dei pubblici esercizi. Ma stando agli elenchi diffusi dalla regione, i Ristori sembrerebbero non coprire tutte le categorie colpite dalle ordinanze”
“La messa a disposizione di oltre 21 milioni di euro per le imprese dell’Emilia-Romagna, colpite delle ulteriori restrizioni previste dalle varie ordinanze regionali, è un segnale molto importante per i settori del commercio, del turismo e dei pubblici esercizi. Ma stando agli elenchi diffusi dalla regione, i ristori sembrerebbero non coprire tutte le categorie colpite dalle ordinanze. Auspichiamo che siano ricomprese anche le attività di commercio non alimentare che hanno dovuto chiudere nei festivi (e in certa misura anche nei prefestivi) ora non menzionate esplicitamente.” – esordisce Marvj Rosselli, Direttore provinciale Confesercenti Modena, commentando l’ultimo DPCM Ristori Quater – “Positivo anche l’ampliamento dei codici di attività beneficiari dei ristori statali. Anche in questo caso dobbiamo però sottolineare che, ad oggi, rimangono escluse dal sostegno diverse piccole imprese, ad esempio gli agenti di commercio del martoriato comparto del turismo e ristorazione. E’ quindi necessario allargare i settori e le categorie beneficiarie”.
“Ma non solo ristori – aggiunge Rosselli – Per fronteggiare le enormi difficoltà di questa situazione di emergenza occorre anche non appesantire i commercianti con costi e disagi operativi”. Il Direttore sottolinea quale esempio le problematiche legate alla cosiddetta “lotteria dello scontrino” la lotteria statale che incentiva la tracciabilità dei pagamenti attraverso premi in denaro, che dovrebbe avviarsi con l’inizio del 2021: “Chiediamo con forza un rinvio di almeno sei mesi: attualmente solo un registratore di cassa su tre in uso è ‘attrezzato’ per partecipare alla lotteria, perché molte piccole attività, tra chiusure forzate e fatturati azzerati, non hanno potuto completare gli interventi necessari alla sostituzione o all’adeguamento del misuratore fiscale. Investimenti difficili da sostenere, con la prospettiva di un Natale sotto le attese e restrizioni all’attività. Partire a gennaio escluderebbe dalle vincite tanti consumatori e migliaia di piccoli esercenti. E un rinvio consentirebbe anche di ripensarne le regole, che attualmente sono distorsive della concorrenza perché, garantendo più possibilità di vittoria a chi emette più scontrini, avvantaggiano ulteriormente la grande distribuzione a scapito delle piccole attività”.