“10 punti fermi, per la tutela ed il rilancio delle MPMI modenesi, oggi in difficoltà”
Regolamento suolo pubblico, pedonalizzazione del centro, Modenamoremio, turismo, mercato del lunedì e mercato ortofrutticolo, centri di vicinato, sicurezza e un fondo da destinare alla valorizzazione degli esercizi del cuore cittadino
“Disposti al confronto con tutte le formazioni politiche e relativi candidati sindaco, in corsa alle prossime elezioni amministrative per il Comune di Modena, che in questi giorni hanno richiesto un incontro con l’associazione. Fermi però su quelle che sono le nostre ragioni. O meglio, le ragioni delle tante piccole e piccolissime imprese modenesi. Costrette a barcamenarsi tra crisi dei consumi, mercato ingessato e sviluppo di strutture di vendita medio grandi che nell’ultimo biennio sono sorte come funghi ed hanno ulteriormente assottigliato quote di un mercato già ridotto in briciole. Senza contare il futuro fin troppo fosco e a dir poco imminente che grava sull‘attività di tanti esercizi commerciali, tra nuove aperture ed allargamenti di nuove medio grandi strutture commerciali di vendita.” Così Mauro Salvatori, presidente Confesercenti per l’area di Modena. Premessa ad un decalogo di 10 punti che l’Associazione rivolge alle formazioni politiche modenesi.
I 10 punti. Questi gli aspetti prioritari secondo il presidente di Confesercenti per l’area della città di Modena.
1) Opportuno rivedere il regolamento dehor relativo all’occupazione di suolo pubblico per gli spazi all’aperto annessi ai locali di pubblico esercizio di somministrazione e per il consumo sul posto. In particolare: A) per gli esercizi di vicinato, regolarmente autorizzati o che hanno presentato la SCIA per l’avvio dell’attività, per la vendita di prodotti alimentari; per le attività artigianali di produzione propria e vendita di prodotti alimentari, autorizzate all’attività di vendita al dettaglio; per le attività di panificazione e produzione di prodotti da forno si chiede l’estensione della durata dell’occupazione di suolo pubblico, qualora l’impresa non disponga di un’area privata, dal 15 aprile al 31 dicembre. In linea generale, tenuto conto delle perduranti mutazioni climatiche, che non consentono più di prevedere con sufficiente approssimazione le caratteristiche stagionali si ritiene opportuno rivedere complessivamente i periodi di occupazione di suolo pubblico. B) relativamente alle norme specifiche per il centro storico si auspica una loro revisione per rendere maggiormente praticabile gli interventi da parte degli esercenti sulle strutture esterne di loro pertinenza e sugli adeguamenti di vetrine e insegne.
2) Opportuna la completa pedonalizzazione del centro storico cittadino: la prossima consigliatura dovrebbe a nostro giudizio realizzare l’intervento, contestualizzandolo in un progetto che veda affrontare la questione del rifornimento delle attività attraverso l’ausilio di mezzi elettrici. Ed ampliando la rete delle colonnine dedite alla ricarica energetica. Per quanto riguarda la mobilità sostenibile, sarebbe opportuno favorire il cambio dei mezzi in dotazione agli esercenti nell’area del centro e nelle vie attigue, introducendo incentivi, oltre a quelli previsti dalla Regione, per mezzi elettrici o ibridi. Si favorirebbe un tipo di mobilità sostenibile con benefici su salute e qualità dll’aria.
3) Opportuno ripensare in termini di funzioni, di composizione e di governance Modenamoremio per farne l’unico soggetto di promozione del centro storico.
4) Mercati ambulanti: A) riduzione del 30% del canone di concessione del mercato del Lunedì ed eliminazione del mercato straordinario che si tiene la terza domenica di ogni mese; B) applicazione rigorosa delle norme nazionali e regionali di settore che regolamentano il commercio su aree pubbliche. Troppe iniziative che assumono a tutti gli effetti le caratteristiche del mercato, si svolgono regolamentate, ricorrendo a provvedimenti che nulla o poco hanno a che spartire con la legislazione di settore. Da anni, inoltre, i mercati straordinari sono di fatto mercati ordinari e come tali andrebbero regolarizzati. Per altro l’insieme delle manifestazioni mercatali non soggette alla legislazione di settore godono di agevolazioni tariffarie che non sussisterebbero qualora i medesimi soggiacessero alla normativa di settore. Configurandosi nei fatti un danno erariale per l’ente pubblico; C) si dia immediata esecuzione all’odg approvato dal consiglio comunale che stabilisce che il consorzio o il gestore deve garantire pari condizioni di accesso e pari condizioni economiche a tutti i titolari di concessione, salvo riservare servizi e/o azioni destinate specificatamente agli associati nel rispetto delle forme di autonomia dell’organo consortile o del gestore; D) le attuali tensioni che permangono sul mercato e che a nostro giudizio sono il risultato di un mancato riconoscimento da parte del pubblico del ruolo di rappresentanza degli interessi generali proprio delle Associazioni di categoria e del ruolo di gestione, proprio del consorzio, ci spingono ad affermare che la prossima gestione del mercato dovrà passare attraverso un bando di gara il cui capitolato dovrà necessariamente risultare da un confronto tra il comune che è proprietario dell’area e le Associazioni di categoria.
5) Indispensabile inoltre il superamento dell’attuale Mercato agroalimentare e ritorno ad un autentico mercato all’ingrosso che veda la presenza di una pluralità certa e certificata dell’offerta mercatale.
6) Sarà poi fondamentale istituire un fondo strutturale di compensazione da destinarsi alla valorizzazione, riqualificazione, del commercio presente nel centro storico, nei centri di vicinato e negli asset commerciali più significativi della città. Finanziato da coloro che a Modena intendono aprire, ampliare superfici di vendita superiore ai 2500 mq. Una quota del fondo sarebbe poi da destinare alla promo-commercializzazione turistica. Il contributo al fondo strutturale e permanente dovrà attestarsi sull’1% dell’investimento prospettato.
7) Di fondamentale importanza inoltre, l’Intervento sui parcheggi del centri di vicinato per renderli più fruibili da parte dei consumatori, sul verde, sulla viabilità, sull’illuminazione e sulla segnaletica.
8) Coerentemente poi con le decisioni assunte alla unanimità dal consiglio di Confesercenti dell’area di Modena il 24 ottobre 2018, avanziamo la richiesta di porre all’attenzione dell’opinione pubblica la necessità di una forte valorizzazione e sostegno delle MPMI del commercio, richiedendo lo stanziamento di maggiori risorse pubbliche al fine di elevare la qualità e la progettualità per iniziative di valorizzazione commerciale e innovazione tecnologica del centro storico, dei centri di vicinato e degli assi commerciali naturali (di cui il fondo previsto al punto 6 diventa strategico). Ma manifestando anche parimenti ferma e netta contrarietà all’insediamento di nuove medio-grandi strutture di vendita soprattutto nel comparto alimentare. E sempre in proposito esprimiamo e ribadiamo il nostro forte diniego al superamento della quota dei 1500 mq di superficie commerciale di vendita alimentare che si collocano all’esterno del centro storico.
9) Riteniamo sia da accelerare il percorso che dovrebbe vedere la trasformazione di Modenatour nell’unico soggetto di promo-commercializzazione turistica del territorio. In tale direzione andrebbe favorito una migliore sinergia con Modenamoremio rivisitata nelle funzioni e nella governance. Potrebbe essere utile destinare l’intera tassa di soggiorno agli scopi prima richiamati?
10) Da ultimo, ma ugualmente prioritario, il necessario aumento degli organici delle forze dell’ordine per garantire un efficace presidio del territorio. In particolare nelle zone attigue il centro storico, le zone dei viali e della stazione ferroviaria, l’autostazione, il parco Novi Park, l’area del teatro Storchi, del monumento ai caduti e la fascia dell’ex questura che unitamente ad una maggiore illuminazione potrebbe favorire il riappropriarsi e il riutilizzo di vaste porzioni del territorio urbano. L’aumento degli organici, poi, potrebbe consentire un rafforzamento dell’attività di intelligence, utile a contrastare la penetrazione della criminalità organizzata di stampo mafioso che sempre più si caratterizza come “criminalità d’affari”.