Spesa media per i regali: 260 euro.
Avrà segno positivo il prossimo Natale per i torinesi: nulla di clamoroso, ma diversi segnali fanno immaginare consumi generalmente in risalita. È quanto emerge dal consueto sondaggio prenatalizio fra i consumatori (un campione di 600 famiglie) e i commercianti effettuato da Confesercenti nei giorni scorsi (in fondo i dati completi). Contemporaneamente, dopo i numeri lusinghieri del ponte dell’8 dicembre, anche per Natale e più ancora per Capodanno Torino sarà una meta privilegiata dai turisti. “Possiamo dire che per i torinesi il Natale 2015 sarà all’insegna della voglia di festeggiare, non della paura del terrorismo, a séguito dei fatti di Parigi”, sintetizza Stefano Papini, presidente di Confesercenti.
- LA SPESA: un terzo dei torinesi (32,3%) dichiara che per gli acquisti natalizi spenderà una cifra superiore rispetto al 2014; in occasione dello scorso Natale rispondeva così un quarto degli interpellati. Diminuiscono specularmente la percentuale di quanti dichiarano che spenderanno di meno (27,3% oggi, rispetto al 29,8% del 2014) e quella (40,4% oggi, 46,3% lo scorso anno) di chi spenderà la stessa somma. In lieve crescita anche la spesa media: aumenta al 38,5% (dal 36,4% dello scorso anno) la percentuale di chi spenderà fra i 100 e i 250 euro; piccoli aumenti rispetto allo scorso Natale anche per le altre due fasce: 250-500 euro e oltre 500 euro. Diminuisce di oltre quattro punti (25% contro il 29,4%) la fascia di spesa fino a 100 euro. In termini assoluti, la spesa delle famiglie destinata specificamente ai regali si attesterà mediamente sui 260 euro.
- I REGALI: per quanto riguarda la tipologia di regalo, continuano a primeggiare quelli per i bambini (in aumento al 62,8%), stabile dopo molti anni l’elettronica (29,2% rispetto al 30,0%), in buona crescita i libri, tradizionale regalo natalizio un po’ trascurato negli ultimi anni e che invece sta risalendo – i librai lo confermano – molte posizioni. Stabile l’abbigliamento (25,3%), e anche questa è una significativa inversione di tendenza, dopo anni di ribasso. In lievissimo calo i viaggi. Vanno poi sottolineati i buoni risultati (+10/15%) del settore alimentare (macelleria, gastronomia, pasticceria e, in genere, nelle tipicità natalizie); d’altra parte, oltre l’80% dei torinesi – dato in lieve aumento – dichiara che trascorrerà il Natale in famiglia e un altro 9,9% in casa di amici.
- LE VALUTAZIONI DEI COMMERCIANTI: questa maggiore propensione alla spesa è confermata dai commercianti sulla scorta di quanto è successo durante il ponte dell’8 dicembre e nelle giornate successive, e – soprattutto – di ciò che sperano succederà nel prossimo fine settimana: questa impressione è abbastanza generalizzata nelle vie del centro cittadino, mentre meno ottimisti si dicono i commercianti delle zone periferiche, alle prese con una clientela con una minore capacità di spesa e con la concorrenza della vicine strutture di grande distribuzione.
- IL TURISMO: il settore che anche in questa occasione riserverà le soddisfazioni maggiorI rimane però quello dell’accoglienza: pur in presenza di una festa tradizionalmente di famiglia come il Natale, a oggi – secondo i dati raccolti da Assohotel, l’associazione gli albergatori di Confesercenti – oltre la metà degli alberghi non ha più una stanza libera per il fine settimana coincidente con il Natale. E già ora la percentuale sale al 75% per il week end del Capodanno, per il quale si registra – a detta delle guide turistiche di Federagit-Confesercenti – un buon numero di prenotazioni di gruppi. Tutto ciò non potrà che influire positivamente anche sugli affari dei pubblici esercizi.
- BUONE ASPETTATIVE: c’è da sperare che con questi numeri – commenta Stefano Papini, presidente di Confesercenti – Torino non si farà trovare ‘chiusa per ferie’ neppure il 1° gennaio: sarebbe un autogol clamoroso. Pur con tutte le difficoltà che ancora persistono e che limitano la capacità di spesa delle famiglie (tanto che oltre il 60% della tredicesima sarà eroso dalle spese fisse: casa, conti in sospeso, mutui e affitti), sia i dati sui consumi, sia quelli dell’affluenza, sia le aspettative dei commercianti paiono volgere al positivo: ovviamente i bilanci andranno fatti fra qualche giorno, ma finalmente per Torino, dovrebbe essere un Natale almeno un po’ più confortante rispetto a quelli degli ultimi anni. Non dobbiamo farci sfuggire l’occasione. Nello stesso tempo, non va dimenticato che si tratta di segnali ancora troppo deboli e non diffusi in modo omogeneo – ad esempio fra un centro che va meglio e una periferia che ancora arranca – per pensare che le difficoltà siano finite o che il commercio possa recuperare in poco tempo ciò che ha perso negli anni più acuti della crisi”.
Sondaggio Natale / Consumatori
Per gli acquisti natalizi, rispetto allo scorso anno, spenderà una cifra: |
|
Superiore | 32,3% |
Inferiore | 27,3% |
Uguale | 40,4% |
Quale sarà la Sua spesa media per i regali di Natale? |
|
Sotto i 100 euro | 25,0% |
Da 100 a 250 euro | 38,5% |
Da 250 a 500 euro | 20,3% |
Oltre 500 euro | 16,2% |
In quale settore? (La somma è superiore a 100 perché era possibile più di una risposta). |
|
Regali per i bambini | 62,8% |
Abbigliamento | 25,3% |
Elettronica / telefonia | 29,2% |
Libri e/o dischi | 45,2% |
Viaggi | 5,2% |
Altro | 9,8% |
Dove festeggerà il Natale? |
|
In famiglia | 82,8% |
In casa di amici | 9,9% |
Fuori casa (ristorante, viaggio, ecc.) | 7,3% |