Secondo quanto riporta Confesercenti Padova, in questo 2015 si sono registrati 152 atti criminosi in meno rispetto al 2014, con una variazione del 23,2%.
“Finalmente si respira, dichiara il Presidente Nicola Rossi, dopo anni in cui il trend degli atti criminosi era sempre in aumento, oggi vediamo un calo che ci riporta al 2010″.
Sono, infatti, 504 gli atti criminosi censiti in questi primi 6 mesi del 2015, dall’Osservatorio Economico di Confesercenti. Osservatorio che ogni sei mesi registra gli atti che avvengono contro le attività economiche nella nostra provincia, attraverso le segnalazioni dei commercianti, gli organi di informazioni e le denunce alle autorità di Pubblica Sicurezza.
Un dato positivo per la nostra provincia se pensiamo che nel primo semestre 2014 ne avevamo registrarti 656. Un dato che fa riflettere sul lavoro condotto dalle amministrazioni locali, dalla Questura e Forze dell’Ordine.
“Riteniamo che la risposta delle forze dell’ordine si è dimostrata all’altezza della minaccia, continua Rossi, con un crescente numero delle persone denunciate per avere compiuto il crimine. Sono numerosi infatti gli interventi sia di prevenzione che di denuncia effettuati dalle forze dell’ordine in provincia. In questi ultimi anni sono anche aumentate anche le situazioni di informazione e formazione, la Confesercenti per prima è scesa in campo organizzando negli anni vari incontri con i commercianti sul tema sicurezza, nel 2010 abbiamo pubblicato un decalogo informativo in collaborazione con la Questura di Padova, che verrà rilanciato nei prossimi mesi. Molte sono le iniziative di informazione anche da parte dei comuni ma, continua Rossi, finchè non avremmo la certezza della pena, finche non garantiremo che i criminali scontino fino in fondo la loro condanna c’è il rischio che questi si sentano impuniti e ritornino alla loro attività criminose facendoci sentire insicuri”.
“Non ci stancheremo mai, conclude Rossi, di raccomandare ai nostri associati l’adozione di misure di prevenzione (sistemi di sicurezza, video sorveglianza, allarmi, porte e finestre allarmate, accordi con istituti di vigilanza ecc.) come al pari continueremo ad invitare ad evitare il possesso e l’utilizzo di armi, cosa che si è sempre dimostrata essere drammatica”.