L’Associazione: “Non intendiamo restare inermi in assenza di risposte concrete e chiediamo alla Regione di sostenere con grande forza nei confronti del Governo le richieste fondate, responsabili e irrinunciabili delle imprese”
Nelle sedi Confesercenti ogni giorno dagli imprenditori del commercio, del turismo, dei bar e ristoranti arrivano disperate richieste di aiuto, insieme a forti proteste. Molti sostengono che la sorte delle loro imprese sia segnata. Confesercenti da febbraio ogni giorno è stata al pezzo, sempre a disposizione ed ha fatto un lavoro di assistenza e sostegno insostituibile, riconosciuto pubblicamente dai soci e all’esterno. I corpi intermedi tanto bistrattati adesso servono per la funzione di armonizzatori. Ma ora contano i risultati. Altrimenti nessuno è più credibile. In primo luogo, per impedire un preoccupante scollamento tra Istituzioni/ politica e parte produttiva del Paese. In secondo luogo, tra chi è garantito nel reddito e chi è prossimo al fallimento. A chi è garantito nel reddito chiediamo vicinanza verso il commercio di vicinato, i bar, i ristoranti per farli restare in vita con i consumi da non dirottare soltanto sui grandi gruppi del commercio on-line.
In terzo luogo, occorre la piena consapevolezza della necessità primaria di combattere e vincere il virus. Al tempo stesso, occorre assolutamente far lavorare, salvando i ricavi del mese di dicembre, le imprese, compresi bar, ristoranti, ambulanti con regole e comportamenti da rispettare rigorosamente. I controlli, fino ad oggi, sono fatti soltanto quando si passa in zona rossa. Mentre sono inconsistenti quando sono i vigore i colori arancione e giallo. E’ gravissimo un simile comportamento dello Stato, perché quando si fa convivere chi rispetta le regole e chi non le rispetta il primo a perdere è proprio lo Stato. Si premia chi fa il furbo e si punisce chi è responsabile. Consideriamo fondamentale l’impegno della Regione per potenziare le strutture sanitarie e per il recupero del tracciamento dei contagi. Sono evidenti positivi risultati.
Chiediamo con determinazione che in tempi brevi la Toscana esca dalla zona rossa. Non sono accettabili i criteri attuali. In un giorno si va in zona rossa, per uscirne occorre un tempo indeterminato anche se i contagi sono diminuiti.
Con l’uscita dalla zona rossa gli operatori su area pubblica possono riprendere a lavorare. Per i Bar e Ristoranti devono essere riviste le restrizioni contenute nel DPCM del 3 novembre u.s. al fine di consentire loro la riapertura, ribadendo il doveroso e condizionante rispetto assoluto di protocolli di sicurezza. I Bar e Ristoranti sono attività economiche essenziali anche per il ruolo di pubblico esercizio che assolvono per la ristorazione ed il soddisfacimento di necessità primarie per i cittadini. Ai governanti forse è sfuggito il fatto che andando verso l’inverno è impensabile lasciare per strada lavoratori, studenti, ambulanti, cittadini senza alcun tipo di ristori di conforto che possono garantire soltanto i pubblici esercizi.
Confesercenti non intende restare inerte in assenza di risposte concrete e chiede alla Regione di sostenere con grande forza nei confronti del Governo le richieste fondate, responsabili e irrinunciabili delle imprese.