Giorgio Lamorgese è il nuovo presidente provinciale della Confesercenti di Potenza. Lo ha eletto all’unanimità l’Assemblea Elettiva dell’organizzazione di categoria, l’ottava nella storia più recente della confederazione, riunitasi per l’importante adempimento statutario e per fare il punto della situazione organizzativa in vista dell’assemblea nazionale annuale del 19 giugno prossimo. Ad affiancarlo ci sono i Vice Presidenti Donato Traficante e Prospero Cassino e il Presidente dei Giovani Imprenditori Angelo Tepedino.
Lamorgese , 36 anni, di Potenza, è imprenditore di esperienza, subentrato insieme al fratello nella prestigiosa azienda di famiglia, condotta dal padre.
Il nuovo presidente succede a Prospero Cassino, imprenditore di Moliterno, che, per tre mandati, dal 2002 al 2017 (non più rieleggibile), ha retto le sorti dell’Associazione di Categoria puntando sul rinnovamento e dando una visione più globale della struttura organizzativa, più funzionale, più vicina alle esigenze delle piccole e medie imprese. «Un vero e proprio punto di riferimento per i tanti micro e piccoli imprenditori del capoluogo e della nostra Provincia “– è stato sottolineato nel corso dei lavori .
«Si parte – ha esordito il presidente Lamorgese – dal punto di arrivo della gestione Cassino. Il mio sarà un progetto di continuità per non sminuire i brillanti risultati ottenuti dalla presidenza che mi ha preceduto. Questa Organizzazione ha ancora un compito importante da assolvere per la tutela e la salvaguardia delle piccole e medie imprese: aprire un confronto con le Istituzioni , il mondo sociale e le altre strutture di settore in un rapporto di pari dignità. Il mondo dell’impresa diffusa, dell’artigianato e del terziario di mercato rappresenta il tessuto produttivo dell’Italia. Dal futuro di questo sistema di imprese dipende il futuro del Paese e della nostra Regione. Per questo, le imprese vogliono esprimere il profondo disagio per le condizioni di pesante incertezza in cui sono costrette ad operare ma anche avanzare concrete proposte di rapida attuazione che possano evitare il declino economico e ripristinare un clima più positivo e di maggior fiducia nel futuro. Esaurite le fasi organizzative post-elezione ci confronteremo con questo mondo per meglio tutelare il lavoro e la missione delle nostre imprese ormai sempre più minacciate da crisi ed effetti collaterali».
L’Assemblea è stata aperta dalla relazione introduttiva del presidente uscente Prospero Cassino che ha tracciato un bilancio sulle attività svolte e sui prossimi impegni in cantiere. La priorità è segnata dalle vendite ancora al palo. I dati Istat sul commercio ci consegnano ancora una volta un quadro deludente. Dopo un febbraio fortemente negativo, a marzo non si registra alcuna inversione di tendenza, con le vendite sostanzialmente stagnanti sul mese ed in calo sull’anno, con un crollo dell’1,4% del volume.
Complessivamente, anche il bilancio dei primi tre mesi è meno positivo di quanto possa apparire: le vendite sono cresciute rispetto al trimestre precedente soprattutto in valore (+0,7%), grazie alla spinta dell’inflazione; i volumi sono rimasti invece piatti o quasi (+0,1%). E la crescita ha riguardato soprattutto le grandi superfici: i piccoli, nonostante il mini-rimbalzo di marzo, nel primo trimestre hanno perso un ulteriore 0,7%.
Per invertire la tendenza, proponiamo di mettere in campo misure di stimolo per la domanda interna, anche utilizzando la leva fiscale: si potrebbe, ad esempio, ipotizzare una deduzione del 50% dall’imponibile Irpef, di carattere temporaneo, per le spese in beni durevoli e semidurevoli delle famiglie. Un intervento a costo zero o quasi per l’Erario, che potrebbe recuperare il gettito perduto attraverso l’IVA pagata sull’intero importo.