Una dotazione di 1 miliardo e 380 milioni di euro per la riqualificazione delle strutture ricettive. E’ quanto prevede il bando emanato dal Ministero del Turismo relativo alla creazione di un Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti di sviluppo nel turismo (gestito da Invitalia) all’interno del PNRR.
“Un bando che si rivolge anche agli stabilimenti balneari, peccato però che sono richiesti investimenti compresi tra i 500.000 euro e 10 milioni di euro. Nessuna attenzione verso le piccole e microimprese familiari che rappresentano nel settore della balneazione attrezzata l’assoluta stragrande maggioranza”
A dichiararlo è il presidente della Confesercenti Provinciale BAT e componente della Giunta nazionale FIBA, Palmino Canfora.
“L’attenzione del Ministero del Turismo è già tutta rivolta al mondo delle grandi imprese e delle multinazionali cha aspettano con ansia di aggredire le nostre coste e cancellare con un tratto di penna decine di migliaia di piccole imprese”.
“Infatti la Ministra Daniela Santanché, nell’affermare che “la misura consentirà alle nostre imprese di essere maggiormente competitive ed al passo con i continui cambiamenti del settore, tralascia le piccole imprese, aggiunge il direttore di Confesercenti Provinciale BAT, Mario Landriscina, perché evidentemente, non ritenute da traino per l’economia italiana”.
“Un intervento che testimonia il pieno sostegno del Governo non al comparto turistico in generale, ma a tutte quelle strutture in grado di investire somme di denaro più cospicue, ovvero strutture medio grandi come alberghi, agriturismi, stabilimenti balneari e termali, strutture ricettive all’aria aperta, porti turistici e imprese del settore fieristico e congressuale”.
“Sarebbe stato più consono, aggiunge Landriscina, prevedere investimenti sia per le strutture ricettive più piccole che per quelle più grandi in virtù di quel salto di qualità tanto decantato dal Governo, ma realizzabile solo per pochi. Infatti il tessuto economico italiano è costituito per la maggior parte da piccole imprese, specie dalle nostre parti, e che proprio dal PNRR si aspettavano quella boccata di ossigeno per risalire la china innovando le loro strutture”.