Confesercenti Reggio Calabria, dehors sul lungomare: ecco i nostri suggerimenti

“Forse per attuare un cambiamento così impattante su innumerevoli ed importanti aspetti della vita e delle abitudini dei reggini si sarebbe dovuto attivare a monte un confronto con le parti sociali”

È passata una settimana “dall’inaugurazione” dei dehors, le pedane attrezzate antistanti alcune attività della parte alta del Lungomare che tanto hanno fatto discutere per l’impatto avuto sulla viabilità del Centro Storico.
Certo, una settimana non basta per valutare pienamente il successo o l’insuccesso di una iniziativa ma è più che sufficiente, considerando anche i venti giorni precedenti serviti al montaggio delle pedane, per trarre delle prime conclusioni.

Al momento è incontestabile che questa “novità” estiva voluta dall’Amministrazione, stia producendo più disagi che vantaggi sia per i cittadini che per le attività commerciali.
Lungi dall’essere l’attrattore che avrebbe dovuto portare un maggiore afflusso di persone in centro città stimolando anche il turismo di prossimità, la nuova isola pedonale ha, per adesso, generato l’effetto opposto. Meno gente nel Centro Storico, navette gratuite desolatamente vuote, le attività del Corso Garibaldi così come quelle delle traverse e delle vie limitrofe che lamentano un calo di fatturato e di presenze valutabile tra il 20% e il 30%, residenti imbufaliti per i disagi originati dal cambiamento della viabilità, cittadini che abitano nelle zone a nord e a sud della città che disertano il centro impauriti, a torto o a ragione, dalla diminuzione dei parcheggi e dal possibile traffico, lavoratori imbestialiti per la trasformazione della quasi totalità dei pochi stalli gratuiti in parcheggi a pagamento.

D’altra parte la stessa “isola pedonale” lascia molto a desiderare. Gli spazi tra i dehors sono disadorni, spogli, senza alcuna attrattiva e le transenne apposte per chiudere le traverse non si possono certo definire eleganti elementi d’arredo urbano. Il tutto dà un’idea di trascuratezza e improvvisazione che non è esattamente l’optimum per attirare le persone.
Un’iniziativa che con la giusta programmazione poteva essere vincente, quindi, si è trasformata, al momento almeno, in un’occasione persa.

Forse, e lo abbiamo dichiarato sin dall’inizio, per attuare un cambiamento così impattante su innumerevoli e importanti aspetti della vita e delle abitudini dei reggini si sarebbe dovuto attivare a monte un confronto con le parti sociali. Forse si sarebbe potuto procedere per step, evitando in un momento così delicato di chiudere h24 quest’importante arteria cittadina, optando per una soluzione più soft con una chiusura parziale solo la sera come si fa da anni in tante altre città ben più turistiche della nostra. Forse doveva partire tutto un po’ prima, perfettamente pianificato nelle varie articolazioni degli interventi su viabilità, decoro urbano, parcheggi, trasporti e comunicazione.
Purtroppo, però, con i forse si può fare ben poco. Al momento questa è la “farina” disponibile e con essa si deve cercare di fare il miglior impasto perché il pane esca il più buono possibile.

Ecco quindi alcune proposte che vogliamo suggerire, nell’ambito del costruttivo e proficuo rapporto di confronto avviato con l’Amministrazione Comunale, purtroppo disatteso in questo specifico caso, per poter migliorare l’esistente.

  • Creare attività e animazione nelle parti abbandonate tra un dehor e un altro, ad esempio con l’allestimento di mercatini artigianali, utilizzando piccole casette di legno come quelle, giusto per fare un esempio, impiegate durante il periodo natalizio. Sicuramente tanti bravi artigiani reggini sarebbero disponibili ad aderire. Una scelta del genere, oltre a ravvivare l’isola pedonale aumenterebbe l’interesse delle persone a visitare l’area e darebbe a molte attività la possibilità, in un periodo difficile come l’attuale, di aumentare i propri introiti. Inoltre si potrebbe realizzare anche “un’area baby” con attrazioni gonfiabili e attività di animazione, sempre nel rispetto delle norme anticovid. Anche questo invoglierebbe le famiglie ad uscire con i propri figli godendosi con maggiore tranquillità e interesse il lungomare.
  • Attrezzare meglio la delimitazione degli spazi utilizzando, ad esempio, fioriere mobili o altri elementi di arredo urbano al posto delle transenne.
  • Migliorare l’aspetto della strada rimuovendo momentaneamente i divisori di carreggiata (per altro ormai deteriorati) e pianificando un veloce riasfaltamento (magari notturno) della stessa.
  • Attivare una campagna di comunicazione che non si fermi ai semplici comunicati stampa, in modo da illustrare con chiarezza tutte le modifiche viabili compiute, i servizi di mobilità pubblica disponibili e le nuove aree parcheggio, così da rassicurare i cittadini sulla scorrevolezza del traffico informandoli al contempo delle alternative messe in campo per facilitare l’arrivo in centro città.

Questi sono solo alcuni suggerimenti che sicuramente non hanno la presunzione di essere esaustivi o risolutivi, per migliorare un’iniziativa che continuiamo a reputare valida in linea di principio, favorevoli come siamo alla pedonalizzazione dei Centri Storici che da sempre, laddove è stata attuata, ha valorizzato i territori portando maggior ricchezza, benessere e una migliore qualità della vita. È chiaro, però, che per mettere in atto cambiamenti così radicali devono esserci le appropriate condizioni, le quali, si possono creare esclusivamente avviando, con la necessaria tempistica, un’approfondita e condivisa programmazione strategica che abbia visione prospettica e obiettivi ben definiti.
Noi, come Confesercenti Reggio Calabria, continueremo ad essere presenti, vigili, critici quando necessario ma sempre disponibili al dialogo costruttivo, pronti a dare il nostro contributo nell’esclusivo interesse della città e delle categorie che rappresentiamo e tuteliamo con orgoglio, testa alta e schiena dritta: le piccole e piccolissime imprese reggine.

Condividi