Il sistema ricettivo italiano dovrebbe registrare212,8 milioni di presenze, circa 12,5 milioni in più rispetto all’estate 2022
Nonostante le incertezze meteo di giugno, per il turismo si prevede un’estate calda: nel trimestre estivo il sistema ricettivo italiano dovrebbe registrare 212,8 milioni di presenze, circa 12,5 milioni in più rispetto all’estate 2022 (+6,2%). A trainare la crescita, ancora una volta, i turisti stranieri (+9,6%). È quanto emerge dall’indagine di Assoturismo-Confesercenti, realizzata dal Centro Studi Turistici di Firenze, su un campione di 1.492 imprenditori della ricettività in Italia. Previsioni positive, che potrebbero anche migliorare: la sensazione di tutto il comparto è che i valori ritorneranno oltre i livelli pre-Covid grazie alle partenze di coloro che ancora non hanno programmato il viaggio.
Gli stranieri. Per la domanda straniera, la ripresa è già arrivata. Il crollo scatenato dalla pandemia è stato recuperato, e quest’estate ci saranno più turisti stranieri rispetto al pre-Covid. Si prevedono infatti per il trimestre oltre 101,2 milioni di presenze straniere, il +9,6% rispetto allo scorso anno e un valore più alto (+0,9%) anche di quello registrato nell’estate 2019. Gli incrementi più significativi sono stati segnalati per i flussi tedeschi –presenti in tutte le aree e tipologie di offerta, ma soprattutto nelle località dei laghi – francesi, svizzeri, olandesi, britannici, austriaci e belgi. Tra i mercati extraeuropei aumentano soprattutto i visitatori USA: l’interesse dei turisti americani è orientato prevalentemente verso le città/centri d’arte e le aree rurali e della collina.
Gli italiani. Anche il numero di turisti italiani continua a crescere, sebbene più lentamente. Per l’estate si prevede un aumento del +3,3%, con oltre 111,6 milioni di presenze stimate, ancora il -1,2% rispetto al 2019. Dunque, per la prossima estate dovrebbe ridursi sensibilmente la differenza tra le due componenti del mercato: la quota della domanda italiana è stimata al 52,4%, contro il 47,6% della domanda estera (i valori del 2019 erano rispettivamente 52,9% e 47,1%).
Alberghiero ed extralberghiero. Per il settore alberghiero le aspettative di crescita si attestano al +6,4%, trainate dal +10,7% di richieste giunte dai mercati esteri. Prenotazioni in crescita anche per il settore extralberghiero, con un +5,9%; ancora determinanti sono le richieste degli stranieri, stimate al +8,4% rispetto al 2022.
Le destinazioni. Durante il periodo estivo la crescita del mercato sarà avvertita in tutte le aree del Paese, anche se non in maniera uniforme. Infatti, l’andamento migliore è stato segnalato dagli imprenditori del Nord Ovest e del Sud/Isole, sostenuto grazie alle prenotazioni dei turisti stranieri rispettivamente del +14,8% e del +16,2%. Valori altrettanto positivi sono stati segnalati dagli imprenditori del Centro e del Nord Est, anche questi trainati dalle richieste della domanda straniera.
Città d’arte le più gettonate. I risultati migliori del periodo sono attesi per le imprese ricettive delle città d’arte/centri minori, con una crescita stimata del +8,3%. Per l’estate la crescita stimata degli italiani è del +5,7%, mentre le presenze straniere aumentano del +9,7%. Cresce anche il grado di internazionalizzazione delle città, borghi e centri minori, che ospiteranno prevalentemente stranieri (64,5% del totale). Per le località dei laghi e le aree rurali e di collina la variazione attesa è del +7,8%. In crescita anche il movimento turistico delle località marine e montane, rispettivamente con il +5,9% e il +6,6%. Abbastanza positiva anche la percezione delle imprese che operano nelle località termali e ad “altro interesse”, con una crescita stimata rispettivamente del +3,5% e del +3,4%.
Anche per la nostra provincia registriamo un andamento positivo nonostante il mese di Maggio e gli inizi di Giugno, non proprio esaltanti al punto di vista climatico, spiega Raffaele Esposito presidente di Confesercenti provinciale di Salerno, abbiamo frenato i facili entusiasmi che per ora premiano davvero ed in maniera convinta solo le città d’arte in Campania, Napoli in primis. Dove ci sono realtà consolidate mete gettonate del turismo internazionale i livelli degli stranieri sono alti ed importanti e contribuiscono alla fase di ripartenza del settore come in costiera amalfitana e a Salerno città, ma anche altre aree come quella del Cilento e quelle del golfo di Policastro registrano numeri e positivi del turismo estero specie quelle dell’arco Alpino amanti del turismo culturale e naturalistico ma anche del turismo “a piedi”. Qui registriamo certamente percentuali inferiori di ospiti stranieri rispetto ad altre zone storicamente più accreditate ma anche destinazioni consolidate del turismo nazionale, il cosiddetto turismo domestico, poco valorizzato ed attenzionato, insomma c’è tutta la volontà da parte degli imprenditori di ospitare il maggior numero di persone nell’ottica della ripartenza socio-economica. A soffrire di più in questo periodo, sono state soprattutto le attività turistiche all’aria aperta, come stabilimenti balneari, campeggi e pubblici esercizi con spazi all’aperto, legati alla ristorazione.