Il Presidente Esposito: “Dovremmo investire maggiori risorse sulla formazione per incentivare la professionalità turistica ed allo stesso tempo creare le condizioni per garantire servizi ed aperture”
Risultati incoraggianti anche per il weekend lungo del 25 aprile, dove lo studio CST per Assoturismo, sondaggio condotto con ipsos, prevede 4,9 milioni di pernottamenti nelle strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere italiane, comprese case vacanze e affitti brevi, cui vanno aggiunti altri 2,8 milioni di pernottamenti nelle seconde case. Numeri vicini ai livelli pre-pandemia che confermano il buon andamento primaverile del turismo. A trainare la ripresa, in questo ponte, sono ancora una volta le città d’arte, che restano la meta privilegiata, anche a causa del tempo incerto e delle temperature ancora non caldissime, che penalizzano le regioni del Sud e delle Isole, così come le località balneari e anche se in misura minore, le destinazioni di campagna e collina.
A muoversi soprattutto famiglie e amici, con gruppi di viaggio, in media, formati da tre componenti. Complessivamente, l’85% sceglierà una struttura ricettiva tradizionale, (alberghi, B&B, campeggi e agriturismi), mentre il restante 15% si sistemerà in una casa vacanze o in un appartamento in affitto breve. La ripresa primaverile, però, non sembra ancora aver avuto un impatto positivo sull’ormai prossima stagione estiva. Solo il 36% degli italiani (il 40% nelle regioni del Nord) ha già prenotato le vacanze per questa estate, scegliendo in 7 casi su 10 una destinazione italiana. Chi non ha ancora prenotato, invece, sta aspettando soprattutto perché non ha ancora definito la destinazione (44%) o il periodo delle sue vacanze estive (31%). Ma per molti, è proprio la vacanza estiva ad essere in forse: il 18% non è certo di fare un viaggio quest’estate. Una quota rilevante – pari a circa 4 milioni di italiani, che risente del clima di incertezza, principalmente economica, causato dalla corsa dei prezzi energetici e dell’inflazione. A questi si aggiunge un 7% – circa 1,5 milioni di italiani – che ha già deciso che quest’estate non farà vacanze.
A queste previsioni incoraggianti fanno da contraltare i segnali preoccupanti che provengono dalla ricerca del personale estivo, soprattutto per quello legato alla ristorazione, al food, alle attività che hanno bisogno di personale diversificato e specializzato indispensabile per avviare l’attività e garantirne il pieno regime, la difficoltà, sempre più accentuata specie nell’ultimo triennio, nel reclutare manodopera specializzata per le mansioni tipiche dell’ospitalità.
È paradossale spiega il presidente di Confesercenti provinciale Raffaele Esposito, da un lato con tutte le criticità del contesto internazionale e della pressione sulle imprese, si attesta una timida ripartenza del settore, anche qui tra Salerno e provincia il dato previsionale è confermato e segue il trend occupazionale di Pasqua specie per i punti di interesse culturale, dall’altra assistiamo a piccole imprese, vera spina dorsale del turismo italiano, costrette ad offrire servizi a metà a discapito della qualità per la mancanza di personale specializzato. Una mancanza che frena la ripartenza per queste attività che ne hanno assolutamente bisogno.
L’imprenditore è spesso soffocato da troppi adempimenti e costi, e dall’altro lato la prospettiva occupazionale attuale non dà le giuste garanzie ai lavoratori, soprattutto i giovani almeno quelli che hanno voglia di lavorare, di mettersi in gioco, poiché non intravedono la prospettiva di poter vivere tutto l’anno attraverso queste mansioni vitali per il settore turistico. Questa indisponibilità di lavoratori specie nelle destinazioni con alti numeri e valenze turistiche, ma concentrate in pochi mesi dell’anno, diventa un mix micidiale per frenare la ripartenza.
Quello che noi sosteniamo conclude il presidente Esposito e che ci debbano essere le tutele, assolutamente doverose per i lavoratori, bene i bonus e gli incentivi, ma anche per il mondo dell’impresa nel suo complesso, sostegni che ci sono stati ma in maniera davvero esigua ed inefficace, non sono serviti e non sono stati sufficienti perché le criticità tornano ad esser evidenti, con i mutui da pagare le cartelle esattoriali che arrivano, la pressione fiscale che è arrivata alle stelle, il costo dell’energia e del carburante impazziti.
Il discorso legato ai collaboratori è davvero drammatico perché va tutto a discapito del servizio offerto, che spesso vuole puntare alla qualità, e che ci ha contraddistinto nel mondo per le eccellenze che riusciamo a svolgere ed offrire alla nostra utenza turistica.
Dovremmo investire maggiori risorse sulla formazione per incentivare la professionalità turistica ed allo stesso tempo creare le condizioni per garantire servizi ed aperture, semplificando e snellendo il carico fiscale sulle imprese e sul lavoro, anche in periodi di bassa stagione, perché conclude il presidente Esposito, attraverso il prolungamento dell’attività lavorativa i ragazzi giovani e le persone che si affacciano al mondo del lavoro potrebbe avere la prospettiva di un lavoro duraturo e stabile.