Il Presidente Messina: “Urgente avviare percorso stabile sui temi del commercio e sulle trasformazioni in atto: dalla crisi, ai negozi vicinato, alla tutela dei negozi storici”
“Non è più possibile rinviare il momento di affrontare la crisi di un settore tanto importante come quello del commercio, che rappresenta molti posti di lavoro, che fa vivere le nostre città e che, a sua volta, sta vivendo la più grande e rapida trasformazione a causa delle nuove tecnologie e, ancora di più, dopo il Covid, anche alla luce delle nuove prassi introdotte dallo smart working che ha modificato le abitudini delle persone e che è un fenomeno che deve essere governato”.
Lo afferma il presidente di Confesercenti Sicilia Vittorio Messina alla luce anche del disegno di legge sulla riforma del commercio predisposto dall’Assessore Regionale alle Attività Produttive.
“È urgente avviare un percorso stabile sul tema del commercio e su quello delle trasformazioni del settore per dare risposte immediate ed efficaci alle richieste che il mondo del commercio, duramente colpito dalla crisi causata dalla pandemia, ha avanzato per superare questo momento. Tanti commercianti si trovavano già in difficoltà prima dell’emergenza, ma oggi occorre aiutarli in modo più incisivo – aggiunge Vittorio Messina. Si definisca quindi una nuova politica che tenga conto in particolare degli aspetti urbanistici e di programmazione commerciale e che possa aiutare i Comuni ad assumere le proprie decisioni e consentire al commercio di essere competitivo”.
“La lunga emergenza sanitaria in corso – sottolinea ancora il presidente di Confesercenti Sicilia – sta incidendo notevolmente su questo vitale settore economico aumentando in maniera esponenziale la crisi che colpisce i negozi di vicinato e tra questi tante attività storicamente riconosciute. Il fenomeno sta producendo ulteriori difficoltà nell’ ambito del passaggio generazionale che costituisce una fase naturale ma spesso critica della vita di un’impresa, soprattutto se di piccole dimensioni. Si tratta di un problema che sta assumendo una importanza sempre maggiore per l’economia, l’occupazione e la società. Come è noto, infatti, la stragrande maggioranza del tessuto economico del paese è costituita da piccole imprese e il terziario è, per numero di microimprese che lo costituiscono e per caratterizzazione dell’impresa (a conduzione familiare), il settore maggiormente colpito dal problema della successione nella gestione dell’attività. Mai come in questo momento, caratterizzato dalla pandemia e da un’economia in forte evoluzione, è particolarmente importante garantire la presenza e la continuità degli esercizi di vicinato che, con le loro vetrine rendono le città più vive e luminose, oltre a garantirne la sicurezza. I negozi storici, inoltre, rappresentano degli autentici monumenti di una città, il cui valore è attestato ogni giorno dalla gente che li sceglie per i propri acquisti e per socializzare. Non è pensabile, infatti, che una città moderna in un prossimo futuro, possa rinunciare alle competenze e alle esperienze professionali ancora vitali di coloro che da generazioni qualificano il tessuto socio-economico locale”.
“In questi ultimi anni, le Camere di Commercio e le Associazioni di categoria – secondo Messina – hanno rivolto la loro attenzione alla salvaguardia dei negozi storici con azioni volte a preservare un patrimonio imprenditoriale, sociale e culturale che è parte integrante della storia della città e contribuisce a sviluppare e a radicare un collettivo senso di appartenenza e di identità negli abitanti.
Nel disegno di legge predisposto dall’Assessore Regionale alle AAPP, “Disciplina organica delle attività commerciali, del commercio equo e solidale e delle politiche attive di sostegno al commercio nella regione Siciliana”,all’art. 95 si prevede il sostegno alle attività commerciali e artigianali storiche. Un segnale che va nella giusta direzione per potere concedere ai negozi storici, opportunamente censiti come di rilievo regionale, priorità di finanziamento nei bandi di riqualificazione commerciale e un’adeguata promozione dei locali riconosciuti all’interno di programmi e percorsi culturali e turistici”.
“Andrebbe, inoltre, attribuito un riconoscimento -. conclude Vittorio Messina – anche a quegli esercizi di storica attività che, pur non avendo i requisiti richiesti per ottenere il rilievo regionale, hanno dimostrato di possedere altre connotazioni di rilevanza storica.
Conservare e valorizzare gli arredi, le attrezzature e le insegne di una volta deve infatti rappresentare, nella società moderna, un punto di forza per quei negozi che contribuiscono al prestigio e al decoro urbano ed è un preciso dovere della collettività tutelare questi monumenti viventi delle città. L’obiettivo deve essere quello di raccontare la storia delle città attraverso le più antiche imprese del commercio che hanno saputo, in tanti anni, lavorare e rinnovarsi senza perdere la propria identità, anche attraverso la raccolta delle testimonianze dei personaggi che hanno fatto la storia del commercio locale. Occorrerebbe, poi, attribuire alle attività storiche un riconoscimento giuridico che consenta loro di raggiungere maggiori certezze sul luogo fisico di lavoro, che rappresenta una condizione necessaria per effettuare investimenti, accedere a mutui, effettuare assunzioni di nuovo personale e continuare a esercitare un’attività che rappresenta un patrimonio collettivo”.