“La sospensione delle nomine dei commissari delle Camere di commercio di Catania e di quella unica per Ragusa, Siracusa, Caltanissetta, Agrigento e Trapani, a seguito della decisione del Consiglio di giustizia amministrativa che ha accolto un ricorso al decreto con con cui il ministero per lo Sviluppo economico aveva indicato i commissari, determina una situazione di stallo che rischia dì pregiudicare il ruolo stesso che gli Enti camerali sono deputati a svolgere nell’interesse della imprenditoria locale”.
Così il presidente di Confesercenti Sicilia Vittorio Messina commenta la decisione del CGA.
Così il presidente di Confesercenti Sicilia Vittorio Messina commenta la decisione del CGA.
“Se si considera il mai concluso accorpamento delle Camere di Agrigento, Caltanissetta e Trapani ( con decreto del mese di aprile del 2015) oggi bisogna aggiungere la caotica situazione che si è venuta a determinare per la Camera del Sud-Est. In tutto questo – aggiunge Messina – la Regione continua a non prendere posizione ma autorizza il rinnovo degli organi camerali di Palermo-Enna e di Messina”.
“ A questo punto – continua il presidente di Confesercenti Sicilia- il Governo regionale deve assumere una posizione e confrontarsi con il Governo nazionale, senza ripetere il solito refrain, tanto caro all’assessore Turano, che dice di attendere che le associazioni formulino una proposta unitaria”.
“Questo è il momento – dice ancora Vittorio Messina- di assumersi le proprie responsabilità, ognuno per la sua parte, e la Regione finora si è limitata a fare da spettatore silenzioso anche davanti alle incursioni del politico di turno. Lo spettacolo poi che si offre al mondo produttivo è dei più discutibili in un momento nel quale le nostre imprese hanno bisogno di sostegno non solo dal punto di vista finanziario ma anche rispetto alle coordinate strategiche di un piano di rilancio economico dell’Isola. Oggi si ritorna alla situazione precedente e viene congelato un disegno tutt’altro che razionale che prevedeva l’istituzione di una Camera di commercio unica per cinque province”.
“La decisione del CGA – conclude Messina – mette ora i territori e la politica nelle condizioni di poter ragionare meglio sul da farsi, accantonando l’ipotesi della Camera unica per cinque province. A questo punto la Regione faccia sentire la sua voce è si riappropri delle sue funzioni e responsabile. Si riparta dunque rimettendo al centro il confronto tra associazioni ed enti locali tenendo conto delle necessità delle imprese e del tessuto produttivo di ogni provincia”.