«Vendere un prodotto integrato»
Per rilanciare il turismo in provincia bisogna svincolarsi dalla stagionalità. A rilevarlo sono gli albergatori e coloro che possiedono strutture extra –alberghiere delle maggiori associazioni di categoria, tra cui Confesercenti. La differenza di percentuale tra presenze nell’ alta stagione e nella bassa è elevata, rilevano gli imprenditori, e si passa dal tutto esaurito alla chiusura di alcuni alberghi in inverno. La strada da compiere per destagionalizzare l’ offerta è ancora lunga e le imprese sostengono che il mare aretuseo ha il suo appeal non solo nei mesi estivi ma anche d’inverno: per attrarre, si dovrebbe puntare su una logica di prodotto che integri arte, cultura, spettacoli e intrattenimento. Le presenze nel 2013 parlano chiaro, c’ è stato un incremento, ma solo ad agosto, settembre e ottobre di circa il 10% rispetto al 2012. Le presenze a novembre segnano una piccola percentuale in aumento del 2%, dicembre – secondo le organizzazioni – sembrerebbe senza grandi variazioni rispetto all’ anno scorso. «Dati che non reputo positivi fino in fondo – dice Silvia Margherita, presidente di Assoturismo – è aumentata la percentuale di presenza, ma è diminuita la durata della vacanza. Infatti è inferiore rispetto a qualche anno fa. E ogni persona soggiorna per circa 3 o 4 giorni. Sempre più rari purtroppo i clienti che decidono di fermarsi nelle nostre strutture alberghiere per una settimana». Per le confederazioni manca una pianificazione che porti i visitatori a conoscere i tesori del territorio. E’ pur vero che per rilanciare il turismo destagionalizzato nel territorio siracusano ci sarebbe bisogno di una maggiore sinergia: chi vive di turismo deve attivarsi per divenire il primo protagonista con le istituzioni. Bisogna pungolare di continuo chi può avviare eventi». La parola d’ ordine sembra essere: «creazione di eventi anche d’ inverno».