Il Presidente Banchieri: “Consumi dirottati sulle piattaforme dell’ecommerce. Necessario ristabilire un maggiore equilibrio, altrimenti le nostre città rischiano la desertificazione della rete commerciale”
Pubblicità e promozioni dirette a tamburo battente, quote di mercato che “traslocano” dai negozi fisici alle piattaforme on line: anche in Piemonte la settimana del Black Friday, che parte oggi, rischia di rappresentare un ulteriore duro colpo per il piccolo commercio. Circa un milione di piemontesi ha già deciso di approfittare degli sconti e di fare almeno un acquisto nella settimana degli sconti, con un budget medio di circa 261 euro a persona, per un totale di oltre 250 milioni. Ma solo il 29% acquisterà nei negozi di vicinato, che comunque non possono permettersi di praticare gli sconti folli dei giganti del web, che anche in questo modo li mettono fuori gioco. È quanto emerge da un sondaggio condotto da Confesercenti Torino con Ipsos.
Pioggia di promozioni, novembre è ormai un black month
Quest’anno il periodo degli sconti si è esteso ben oltre i confini della settimana del Black Friday, con offerte già dal primo novembre scorso, caratterizzata da una campagna pubblicitaria di dimensioni inedite: l’86% degli italiani maggiorenni – circa 32 milioni di persone – ha ricevuto un’offerta promozionale diretta, soprattutto via mail (79% delle indicazioni), sms (27%), whatsapp (18%), o telefono (11%). A essere bersagliate soprattutto donne, tra cui l’88% dichiara di essere stata raggiunta da un’offerta.
Che cosa si compra
Protagonisti, questo Black Friday, saranno gli acquisti di prodotti moda. Il 64% degli intervistati, infatti, annuncia l’intenzione di acquistare capi d’abbigliamento, calzature o accessori moda approfittando degli sconti. Seguono elettronica ed informatica, che raccolgono il 57% delle intenzioni di acquisto, ed elettrodomestici – dalle tv alle lavatrici – indicati dal 41%, mentre il 32% cerca prodotti per la casa. Ma c’è anche un 9% interessato ad altri tipi di prodotti, principalmente giocattoli, libri, oggetti da collezione, cosmetici ed altri prodotti di profumeria.
Natale anticipato
Il 57% di chi comprerà al Black Friday dichiara di voler utilizzare l’occasione per acquistare già un regalo per Natale: secondo le stime di Confesercenti, circa 160 milioni di euro di spesa per i regali delle feste sarà ‘anticipata’ nei prossimi sette giorni.
Dove si compra
Complessivamente si verificherà un travaso che danneggia la rete del retail fisico, visto che il Black Friday si è configurato ormai come un evento soprattutto online: solo il 29% dei piemontesi farà un acquisto in un negozio di prossimità (il 15% in un negozio di vicinato multimarca, il 14% in un negozio monomarca). A fare la parte del leone saranno le piattaforme di ecommerce (64% delle indicazioni), i portali online delle catene multimarca (43%) ma anche l’acquisto direttamente sul sito web dei produttori (29%). Un ulteriore 40% acquisterà anche presso i punti vendita fisici delle grandi catene e il 19% presso supermercati e ipermercati.
Banchieri: servono regole per riequilibrare il mercato
“Le promozioni autunnali ormai pervasive – dice Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti – costituiscono un reale vantaggio per i consumatori o sono solo l’ultimo strumento del marketing? L’unico dato certo, a oggi, è la ricchezza che emigra dall’Italia attraverso le grandi piattaforme internazionali di ecommerce. Le promozioni del Black Friday e di novembre in generale stanno anticipando il Natale e dirottandolo verso il web. Occorre garantire maggiore equilibrio di mercato, invece che lasciare tutto così com’è, assistendo, senza intervenire, alla desertificazione delle nostre città, con le vetrine dei negozi oscurate da cartelli affittasi. È un tema che, anche in questa occasione, torniamo a porre con forza. In alcune regioni vige il divieto di effettuare vendite promozionali nei 30 giorni che precedono il Natale. Un divieto forse discutibile; ma è invece possibile che a novembre si possa fare di tutto? Vogliamo un mercato che tuteli davvero la concorrenza, o preferiamo lasciare che i giganti del web diventino monopolisti? Abbiamo finalmente un ministero delle Imprese e del Made in Italy, di cui fa parte anche la rete dei negozi di prossimità, un patrimonio e una caratteristica della nostra economia, che va tutelata come i nostri prodotti”.