Sotto la lente le olimpiadi del 2026 e la stagione invernale. A Campigli impianti aperti dal 26 novembre
Focus sui grandi eventi. Trentino al lavoro sulle Olimpiadi 2026. Sguardo sulle grandi criticità del momento: crisi energetica e mancanza di personale nel settore turistico. Domani si discute di mobilità alpina, di malghe e alpeggio come presidi turistici ed economici.
Seconda giornata per la 23esima edizione della BITM Borsa del turismo montano – Giornate del turismo montano, in programma a Trento, presso il Museo delle Scienze, fino a venerdì 18 novembre, con un programma di conferenze e appuntamenti che cercheranno di ragionare attorno al tema, come recita il titolo della manifestazione, dei “Piccoli territori, grandi eccellenze”.
A moderare i convegni: il direttore scientifico della Bitm, Alessandro Franceschini e la giornalista Linda Pisani. A partecipare: ospiti nazionali, esperti, protagonisti del mondo del turismo, amministratori e operatori economici pronti a confrontarsi per una settimana sul tema del futuro del turismo, con particolare attenzione a quello che interesserà i territori di montagna.
La manifestazione, promossa da Confesercenti del Trentino e dalla Provincia autonoma di Trento, vede la collaborazione del Comune di Trento, delle categorie economiche del territorio e di molti soggetti pubblici e privati che si interfacciano con il mondo del turismo.
Il filo rosso dell’edizione 2022 è quello della valorizzazione delle eccellenze territoriali al servizio del turismo. Il quadro economico internazionale, infatti, obbliga gli operatori del turismo a riflettere in maniera importante sull’attualità della proposta. Una delle strade possibili per reinventare tale proposta, è quella di investire nella valorizzazione delle eccellenze territoriali, vera cifra dell’originalità turistica di una località d’accoglienza. In questa prospettiva, le “Giornate” cercano di capire a quale punto di sviluppo sono, oggi, le località di montagna e quali sono le possibilità di miglioramento a servizio della crescita di questo fondamentale segmento economico.
Due i temi di questa giornata: “Territorio e grandi eventi: quale contributo al turismo?” e “Le nuove emergenze del turismo: crisi energetica e lavoro” con gli interventi delle categorie economiche, esperti e addetti ai lavori, la voce dei territori con le APT e la voce dei lavoratori con le rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl e Uil. Ad arrivare anche i saluti del conduttore di Propaganda Live, Diego Bianchi che 23 anni fa lavorò assieme alla già direttrice di Confesercenti del Trentino, Gloria Bertagna, alla prima edizione.
“Come associazione di categoria siamo al fianco delle imprese – ha detto Aldi Cekrezi, direttore di Confesercenti del Trentino – ma ovviamente deve essere fatto un gioco di sistema. Tutti i grandi eventi portano indotto, ma ci sono impatti negativi, come quello ambientale che vanno gestiti in modo più attento”. Dello stesso avviso Massimo Travaglia, direttore di Confcommercio Trentino: “C’è bisogno di coordinamento. La montagna rappresenta il leitmotiv, l’aspetto caratterizzante di questo nostro Trentino. La montagna presenta tantissime ricchezze, anche per la vita quotidiana che facciamo a livello aziendale. Per noi è importante l’interazione e la collaborazione per raggiungere obiettivi di medio-lungo periodo. I piccoli imprenditori ci chiedono di essere parte integrante dell’interazione e partecipi della programmazione, per sentirsi parte anche del grande evento, che può avere grande ricaduta economica.
Cosi gli interventi al primo convegno della giornata che si sono concentrati guardando alle Olimpiadi del 2026:
Linda Osti, docente della Libera Università di Bolzano e Bangor University (UK): “Dobbiamo pensare che spesso gli eventi creano un senso di coesione tra comunità, un senso di voglia di unità, di essere orgogliosi. Lavorare proprio su questa parte, sentirsi insieme come comunità, per lavorare per un evento. C’è uno scambio di idee tra imprese e tra persone. C’è poi la parte negativa, come il traffico, oppure l’inflazione, con una crescita che spesso poi non torna indietro. Abbiamo poi la parte ambientale, che è più complessa. Abbiamo sentito quelle che sono state le Olimpiadi di Pechino, facciamone tesoro per pensare a quelle che ci saranno sul nostro territorio”.
Tito Giovannini, consigliere della Fondazione Milano-Cortina 2026: “Milano Cortina è stata assegnata nel giugno del 2019. Faremo tutto a ridosso, questa è la tipicità italiana che spesso ci contraddistingue e che spesso viene indicata aspramente da altri paesi. Potremo sicuramente essere all’altezza dell’evento. In quest’area molto vasta del nord est italiano avremo i giochi invernali e i giochi paralimpici. Si è parlato di alcuni aspetti importanti, come quello sociale ed economico. Sicuramente Milano Cortina avrà delle grandissime ricadute che possiamo vedere già oggi: ci sono impianti, ci sono infrastrutture che si stanno realizzando. Ci sono delle opportunità incredibili di riqualificazione. Milano Cortina occupa in questo momento nei vari siti olimpici circa 300 persone, quasi a tempo pieno, che già stanno lavorando a questo evento. Abbiamo dei ritardi, ma recupereremo con celerità e ci troveremo nel febbraio del 2025 pronti a compiere i test che saranno fondamentali per controllare queste strutture.
Focus anche sul calcio con Mauro Giacca, presidente dell’Associazione Calcio Trento: “Gli eventi sono fondamentali per muovere il turismo, per creare forza economica sul tessuto delle città e delle valli. Penso anche al rapporto che abbiamo il sabato e la domenica quando giochiamo, ci sono persone che vengono al Muse e che poi vengono allo stadio per vedere la partita, si crea così una sinergia. Gli eventi creano tante difficoltà, come la pubblica sicurezza, che è fondamentale. Crea poi delle difficoltà organizzative per le normative che ci sono, che comportano fatiche nei confronti di persone che hanno la responsabilità di questi eventi”
Luca Petermaier, responsabile comunicazione e relazioni esterne di ITAS Mutua ha messo in evidenza la valenza sociale degli eventi: “Perché investiamo e sosteniamo gli eventi? Per farci conoscere dal Trentino? No ne abbiamo bisogno. Per la creazione di valore, per investire nella comunità. Il profitto, non è fine a sé stesso, ma deve essere usato come una forma di ricchezza per i territori in cui operiamo”.
Luce anche sulle criticità dei grandi eventi con il giornalista Carlo Guardini: “Io non ho grande simpatia per i grandi eventi che sono spesso autoreferenziali, in contraddizione con gli impegni di sostenibilità. Solamente in pochi casi questi eventi si giustificano, il più delle volte quando si tratta di cose a livello territoriale, ridotte. Generalmente ogni evento comporta costi notevoli, costano soldi, e il più delle volte la maggior parte delle risorse viene messa dall’ente pubblico”.
Infine la voce dei territori con: Franco Aldo Bertagnolli, presidente dell’Azienda per il Turismo di Trento Monte Bondone; Fabio Sacco, direttore dell’Azienda per il Turismo della Val di Sole; Luca D’Angelo, direttore dell’Azienda per il Turismo Dolomiti Paganella. “Come città di Trento – ha detto Bertagnolli – abbiamo grandi vantaggi da questi eventi che vengono organizzati in città. Come APT cercheremo sempre di più che gli eventi possano essere organizzati in un filone di prodotto”. Per D’Angelo e Sacco gli eventi aiutano anche la destagionalizzazione: “Lavoriamo principalmente con eventi sportivi, come per il prodotto bike, oppure con l’evento cross triathlon, che diventano sostenibili nel momento in cui guardano alla diffusione dei flussi turistici – ha detto D’Angelo – Gli eventi possono essere una leva fondamentale, noi abbiamo scelto di posizionare il calendario in periodi particolari”. Sacco: “Nel 2008 si decise di abbracciare il campionato mondiale di mtb, facendo un salto in avanti lungimirante e coraggioso nell’organizzazione di eventi, che hanno portato in Val di Sole la Coppa del Mondo”.
Nel secondo convegno lo sguardo si è spostato sulle grandi criticità del momento: crisi energetica e mancanza di personale nel settore turistico.
Piergiorgio Forti, presidente dell’Ente bilaterale del Turismo, Trento ha messo in evidenza l’importanza della formazione continua per i lavoratori garantita dall’Ente Bilaterale, Massimiliano Peterlana, presidente della Fiepet – Federazione Pubblici Esercizi del Trentino si è soffermato sulla carenza di lavoratori: “Nel mondo del turismo mancano 300mila addetti. Questo è un dato che ci deve fare riflettere. Ho una buona notizia da dare e una cattiva. Partiamo da quella buona: il mondo sta cambiando, e i dati ce lo dicono; quella cattiva è che questo cambiamento lo stiamo subendo, e non lo stiamo governando. Questo numero che ho dato, che poi a livello nazionale su tutto il comparto economico arriva fino a 1 milione di persone che mancano dal lavoro, è un dato che non riusciamo a governare al momento. Mi sono fatto delle domande: quello che viene fuori sono due priorità, mai considerate in passato, e che cozzano un po’ con l’economia. Si parla del tempo e della qualità della vita. Come facciamo a far sì che queste parole siano considerate nel nuovo rapporto con il mondo del lavoro e del turismo?”
Spazio dunque agli interventi: Graziano Molon, direttore generale del Consorzio Vini del Trentino si è soffermato sulle buone pratiche da mettere in atto che guardano alla sostenibilità che deve essere certificata. “Oggi è molto importante parlare di sostenibilità. Ma si tratta di un termine abusato; dietro a questo si nasconde il greenwashing. C’è poi chi la sostenibilità lo fa veramente. Il Consorzio Vini del Trentino ha scelto di applicare delle norme rigide nella scelta per produrre in modo sostenibile la vite, e facendosi delle domande concrete. Cosa possiamo fare noi del settore vinicolo per rendere sostenibile il settore vitivinicolo? Ricordiamoci che la vigna e il vigneto è parte integrante del prodotto turistico. È la cura del territorio che parte dal nostro singolo socio”.
Stefano Righi, responsabile offering e vendite dirette di Dolomiti Energia sulla grande crisi del gas: “Abbiamo vissuto per anni nella tranquillità dal punto di vista delle dinamiche energetiche. Poi è successa una tempesta. Già prima dello scoppio della guerra, a febbraio 2022 il prezzo del gas è praticamente quadruplicato. Perché nelle dinamiche mondiali post pandemia, i primi paesi a riprendere l’attività economica sono stati i paesi orientali, con l’Asia che chiedeva sempre più gas per sostenere questa ripresa. E il gas è venuto a mancare l’Europa. Poi i prezzi sono saliti per via della scarsità, con una successiva discesa. Il mercato si è riassestato, pur con livelli 4 volte superiori a quelli dell’abitudine. Poi è iniziata la guerra, con una nuova salita del prezzo del gas. Perché c’era l’aspettativa che la Russia chiudesse i rubinetti del gas. Ma non è successo, e quindi i prezzi sono scesi nuovamente, fino a giugno 2022, quando il mercato ha conosciuto una nuova impennata per l’esacerbarsi della guerra e con la parziale chiusura dei rubinetti russi. Ora? C’è la nuova discesa. Ma i prezzi sono scesi solo per l’aspettativa di quello che verrà fatto dall’Europa, quando di concreto per ora non è stato fatto nulla. Dobbiamo diversificare l’approvvigionamento energetico”.
A seguire l’analisi di Walter Nicoletti, giornalista: “E’ un momento molto controverso. La crisi del gas non è una crisi energetica. Nel mondo abbiamo ancora tante risorse inespresse. È una crisi politica, che va risolta dalla politica”. Bruno Felicetti, direttore Generale delle Funivie Madonna di Campiglio ha anticipato che gli impianti apriranno il 26 novembre, aspettando anche la neve. “Noi consumiamo 12 milioni e mezzo di kilowattora. Non possiamo rinunciarvi, perché il 50% di questa energia ci serve per fare la neve, ne abbiamo bisogno in partenza, per preparare le basi che possano durare fino a fine stagione. Non appena ci saranno le finestre di freddo, con temperature adeguate, dai -5 ai -10 gradi si aprirà”.
A parlare di scuola, formazione e futuro è intervenuto Federico Samaden, dirigente scolastico e Fondatore di Ospitalia: “Prima di fare delle scelte è necessario fare delle analisi. Se bisogna fare delle scelte oculate, attente, è necessario guardare lucidamente cosa c’è davanti. Se dobbiamo parlare della crisi di mancanza di addetti, onestamente devi guardare e capire. Devi essere capace di metterti in discussione, perché difendi te stesso e così facendo non riesci a capire la situazione. Parliamo di due mondi, quello delle aziende e quello della formazione. Nel primo c’è un’inerzia totale rispetto a un punto fondamentale che le aziende non hanno voluto considerare: come hanno trattato i propri lavoratori. Il Trentino dovrebbe diventare un grande laboratorio di job reputation, con le aziende che si impegnano a mettere al centro come trattano i dipendenti”.
Infine voce ai sindacati che hanno guardato alla crisi del mondo del lavoro sotto vari aspetti.
Walter Alotti, segretario Generale UIL del Trentino: “Ci troviamo in una situazione opposta rispetto al passato: le aziende non trovano lavoratori, e i lavoratori hanno ridotto i propri redditi. C’è il problema economico. Spesso si tratta di lavoratori stagionali che rimangono sul territorio trentino che cozzano con il sistema degli affitti. Oggi c’è qualche tentativo da parte delle aziende di costruire delle case-albergo. Quello che ci ha spiazzato negli ultimi anni è l’arrivo di dimissioni di giovani. Una volta era per un cambio di settore o di ambiente. Oggi è invece più una questione personale. Oggi non abbiamo le risposte per le loro esigenze. Sicuramente rispetto al passato i giovani hanno la possibilità per esistere anche fuori dal mondo del lavoro, continuando a studiare, con l’assistenza della famiglia e quant’altro. Il fatto che devono lavorare la sera o la domenica, si torna all’elemento della vocazione, senza la quale diventa impossibile lavorare nel settore del turismo”.
Michele Bezzi, segretario Generale CISL del Trentino: “E’ un momento di transizione, e per farlo dobbiamo fermarci ad ascoltare. Come parti sindacali dobbiamo sentire quello che vogliono i lavoratori, interpretarlo e portarlo nella discussione con la parte imprenditoriale. Dopo il Covid, con la riscoperta del tempo, dobbiamo ripensare i modelli lavorativi. Speriamo che i giovani riescano a trovare una collocazione all’interno delle nostre imprese, e che soprattutto portino quell’innovazione, quello stimolo, e che continuino a formarsi, perché la formazione deve essere continua”.
Andrea Grosselli, segretario Generale CGIL del Trentino: “Ci sono tre fattori: stipendio, tempo e mettere in atto le proprie competenze, sapere che quello che ho studiato, nel momento in cui entro nel mercato del lavoro, venga veramente valorizzato. C’è un ruolo importantissimo delle aziende. Per fare questo salto di qualità bisogna tornare a investire sul prodotto turistico, a quello che le aziende offrono ai clienti, a chi ci lavora dentro e al territorio. Se guardiamo al flusso di investimenti privati in Trentino negli ultimi 10 anni, siamo in calo, con un gap che cresce con la Provincia di Bolzano. C’è il rischio di depauperare una delle vocazioni più importanti del nostro territorio. In un mondo di vecchi come il nostro, l’invito che faccio ai giovani è quello di non avere paura, di investire nell’istruzione e di criticarla dall’interno, pretendendo di più dagli insegnanti e dalle imprese”.
Domani, giovedì 16 novembre la TERZA GIORNATA.
9.00- 10.30 MALGHE, LATTE, PAESAGGIO
Gli spazi d’alta quota dei territori di montagna sono caratterizzati da un’antropizzazione storica, basata sull’alpeggio. Questo ha creato un patrimonio di lasciti materiali e culturali, costituiti da architetture, paesaggi, prodotti, pratiche, che possono essere opportunamente proposte anche sul mercato turistico.
Massimo Tomasi | Direttore della CIA – Agricoltori Italiani del Trentino
Annibale Salsa | Antropologo
Luciano Rizzi | Presidente dell’Azienda per il Turismo della Val di Sole
Adriano Zanotelli | Direttore Ufficio Promozione del Territorio Camera di Commercio di Trento
Francesco Gubert | Maestro assaggiatore ed esperto in sistemi lattiero-caseari
Carlo Battista Mazzoleni | Responsabile comunicazione Storico Ribelle – Centro Bitto
Andrea Merz | Responsabile del Servizio Agricoltura della Provincia Autonoma di Trento
Manuel Penasa | Dirigente Centro Istruzione e Formazione della Fondazione E. Mach
Gianluca Cepollaro | Responsabile di TSM – STEP Scuola per il Governo del Territorio e del Paesaggio
Roberto Tezzele | Direttore U.O. Igiene e sanità pubblica veterinaria APSS
Lorenzo Paoli | Presidente dell’Azienda per il Turismo della Val di Non
Giancarlo Cescatti | Direttore dell’Azienda per il Turismo della Val di Fiemme, Pinè, Cembra
11.00- 12.30 L’ACCESSIBILITÀ ALLE LOCALITÀ TURISTICHE: VERSO UNA NUOVA MOBILITÀ ALPINA
Tra i tanti cambi di paradigma che stanno interessano il pianeta, quello della mobilità rappresenta uno dei più interessanti per chi si occupa di turismo. Nel prossimo futuro, infatti, è possibile che gran parte dei turisti arrivino nelle località ricettive con mezzi pubblici, in particolare con il treno. Questo determinerà una forte differenziazione tra località più raggiungibili e altre meno fruibili, innestando una competitività tra parti del territorio che dovrà essere opportunamente governata. Questo è vero soprattutto per le città, come Trento, che dovrà immaginare uno specifico ruolo dentro l’offerta turistica mondiale.
Roberto Busato | Direttore di Confindustria Trento
Aldo Bonomi | Sociologo e Direttore del Consorzio A.A.STER
Michil Costa | Ecologista e albergatore ladino
Mariangela Franch | Economista e Docente dell’Università di Trento
Massimo Girardi | Presidente dell’Associazione Transdolomites
Sara Boscolo| Ricercatrice di Eurac Research Bolzano
Camillo Bozzolo | Direttore Sviluppo Aviation Gruppo SAVE
Giuseppe Scaglione | Architetto e Docente dell’Università di Trento
Oskar Schwazer | Direttore dell’Azienda per il Turismo Garda Dolomiti
Daniela Vecchiato | Direttrice dell’Azienda per il Turismo Alpe Cimbra