Confesercenti Trentino, un’agenda per un nuovo turismo in dieci punti: la sessione plenaria conclusiva con le categorie economiche

Tante voci, tanti i contributi di esperti, studiosi, amministratori, curatori del mondo turistico economico locale e nazionale

La sessione plenaria di conclusione della ventiduesima edizione della BITM – Le Giornate del Turismo Montano, organizzata da Confesercenti del Trentino, ha raccolto stimoli, spunti, idee e temi di lavoro per scrivere “L’agenda per il nuovo turismo”, tema scelto per quest’anno dal direttore scientifico Alessandro Franceschini. Tante voci, tanti i contributi di esperti, studiosi, amministratori, curatori del mondo turistico economico locale e nazionale arrivati in questi giorni e raccolti da Alessandro Franceschini e dalla moderatrice della BITM Linda Pisani.
La tavola rotonda di oggi ha ospitato: Vittorio Messina | Presidente nazionale di Assoturismo, Giorgio Palmucci | Presidente di ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo, Roberto Failoni | Assessore all’artigianato, commercio, promozione, sport e turismo della Provincia autonoma di Trento, Elisabetta Bozzarelli | Assessora con delega in materia di politiche giovanili, formazione, istruzione, cultura, biblioteche e turismo del Comune di Trento, Massimiliano peterlana | VicePresidente di Confesercenti del Trentino, Gianni Battaiola | Presidente dell’Associazione Albergatori ed Imprese Turistiche della Provincia di Trento, Giovanni Bort | Presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia Trentino, Paolo Calovi | Presidente della CIA – Agricoltori Italiani del Trentino, Fausto Manzana | Presidente di Confindustria Trento, Luca Oliver | Presidente delle Acli Trentine, Marco Segatta | Presidente dell’Associazione Artigiani Trentino, Alessandro Ceschi | Direttore della Federazione Trentina della Cooperazione, Andrea Merz| Direttore del Consorzio dei caseifici sociali del Trentino.

“Oggi daremo in pasto alle categorie economiche una prima sintesi di quanto è successo in queste giornate – ha detto Franceschini – Vorremo discutere queste idee e metterle al servizio delle categorie economiche che sono le protagoniste di questo cambio di paradigma. Sono state quattro giornate molto dense, sono arrivate molte idee, molte suggestioni, molte buone pratiche di cui tener conto. Il turismo è un processo in continua evoluzione”.

Franceschini ha quindi delineato 10 punti, “alcuni temi su cui costruire questa agenda del turismo montano”: il fascino del limite che diventa progetto; il turismo durevole basato sulla comunità vitale; la stretta correlazione tra turismo e territorio; la consapevolezza diffusa del modello turistico che si vuole promuovere; il lusso della disconnessione; il turismo al servizio della transizione ecologica; la rimodulazione di tempi e spazi; la soddisfazione reciproca tra turisti e operatori; il saper cogliere la realtà delle realtà virtuali proposte; il prendersi cura dell’ambiente, del territorio, dell’altro.

Cosi Massimiliano Peterlana, vicepresidente di Confesercenti del Trentino: “Il ruolo di Confesercenti è anche questo, creare dei momenti di discussione e di riflessione, momenti che sembrano sganciati dalla rappresentanza di piccole e micro aziende che rappresentiamo, ma che in realtà sono un aiuto per affrontare il periodo che stiamo vivendo. Interrogarsi sul turismo non è secondario. Da queste 4 giornate è emerso in modo evidente che dobbiamo fare sistema, che vuol dire anche mettere in campo questi 10 punti assieme, senza delegare.

La panoramica su quanto sta succedendo al turismo a livello nazionale è arrivata da Vittorio Messina, Presidente nazionale di Assoturismo e da Giorgio Palmucci, Presidente di ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo. “In questo periodo di pandemia – ha detto Palmucci – la montagna ha vissuto un’estate positiva. Ma usciamo da 18 mesi disastrosi, 18 mesi in cui la montagna ha visto anche il totale blocco dell’attività turistica. Oggi non possiamo dare sicurezze al 100%, ma l’Italia a livello di campagna vaccinale è ai primi posti rispetto ad altri paesi. Ormai è chiaro che quanto è successo ha influenzato il futuro del comportamento delle persone, dei turisti e dei viaggiatori, tutto questo ci porta a guardare al futuro con la consapevolezza che tutto deve essere mantenuto sotto controllo. Eravamo abituati a un turismo bi-culturale. Anche gli operatori erano abituati a gestire il turista italiano e il turista tedesco. Ora bisogna essere pronti ad accogliere turisti che hanno esigenze diverse. È estremamente importante lavorare sulla formazione”. Messina ha quindi individuato dei punti di partenza. “Abbiamo bisogno di strategie politiche e di interventi politici, perché gli investimenti vanno spesi presto e vanno spese bene. Il turismo della montagna è un ottimo turismo da seguire. Il turismo balneare è facile che riparta, va a memoria. Il turismo montano deve necessariamente poter contare sul turismo extra italiano, deve poter contare su una ripartenza che abbia cura dell’ambiente”.

L’impegno della politica è stato raccolto da Roberto Failoni, assessore provinciale al turismo, che ha portato i suoi saluti in collegamento da Malè dove era in corso la Giunta e dalla deputata Martina Loss presente a BITM. “Il turismo rappresenta un grande settore italiano che forse non è mai stato valorizzato, e che in questo momento, con un ministero tutto suo, finalmente può trovare slancio. Uno spunto per le categorie: si è parlato di territorio, ricordiamo che la bellezza del territorio montano è quella della difficoltà di viverlo e ha anche costi superiori. La nostra sfida di oggi è il presidio e il tessuto economico è solo una parte del presidio. La rete deve essere a tre elementi: istituzioni, mondo economico, mondo civile. Il cittadino deve sentirsi parte di questo sistema, incluse le associazioni di volontariato”.

Tanti gli interventi anche oggi:
Bozzarelli: “Siamo convinti che la cultura sia un potente antidoto e che può far tornare la fiducia collettiva. Se noi avremo fiducia, avremo la possibilità di tornare a credere e attuare progetti per il futuro. Con Trento Aperta abbiamo cercato formule nuove. I dati ci mostrano una stagione estiva sulla città ai livelli del 2019, e non è poco. Questo vuol dire che il sistema Trentino ha lavorato in modo da permettere una boccata di respiro, come dice il nostro claim”.

Bort: “C’è da lavorare e molto. Il turismo è certo rappresentato da tutti coloro che lo studiano, che lo approfondiscono, che cercano di mettere in atto strategie; ma dietro a tutto questo c’è l’operatore turistico. La grande mediazione dietro a tutto questo è importante, dobbiamo riconoscere che sviluppare il turismo non è così semplice; il turismo è l’eccipiente che c’è nei farmaci, che sembra non servire a nulla, ma che poi ti consente effettivamente di prendere la medicina. C’è la necessità di investimenti, di promozioni. Ogni tanto caliamoci nella realtà, sono belli i sogni ma dobbiamo vivere nel quotidiano”.

Manzana: “La perfezione è un cammino, non un punto di arrivo. Credo che si debba trovare la nostra strada, la strada per lo sviluppo del nostro territorio. Via l’ambiente, via le nostre intelligenze, non abbiamo nulla. BITM fa incontrare i diversi portatori di interesse, credo fermamente che possiamo trovare insieme la nostra strada, quel giusto sfruttamento delle nostre risorse naturali. Si fa bene a fare le opere, ma devono essere opere d’arte. Anche se è un viadotto, che può essere impattante, può essere un’opera d’arte. Noi dobbiamo trovarla una mediazione, rispetto a tutta una serie di cose”.

Battaiola: “Non si può parlare di turismo vecchio e nuovo, ma di turismo che sta cambiando. Sempre più turisti scelgono e apprezzano il nostro territorio in tutte e 4 le stagioni. Quest’estate abbiamo subito un mercato che non era il nostro, non abbiamo potuto internazionalizzare e abbiamo visto cosa è successo, quei 15 giorni di agosto non hanno mantenuto le promesse nei confronti dei nostri ospiti. Abbiamo promesso respira, non avrai code, esperienze incredibili, e molti di quegli ospiti hanno avuto probabilmente un’esperienza completamente diversa. Su questo dobbiamo lavorare”.

Segatta: “Le parole chiave sono sistema, rete, qualità, tutte parole che portano ad avere un risultato performante, che sia attrattivo anche per i turisti. Il mondo dell’artigianato è un presidio per il territorio. La pandemia ci ha insegnato che nel periodo di chiusura abbiamo avuto la necessità di avere una connessione che sia all’altezza, anche all’interno delle strutture turistiche; avere una buona connessione può prolungare il periodo di permanenza del turista nelle strutture, per fare una vacanza più lunga e essere collegato”.

Oliver: “Per quel che ci riguarda, è chiaro che parlare di comunità significa identificare quelli che sono i target all’interno dei quali dobbiamo operare. Abbiamo deciso di prendere l’impegno di trasformare i nostri presidi in presidi di comunità. Senza un miglioramento delle relazioni, promuovere qualsiasi processo e qualsiasi idea è velleitario e utopistico. Se dovessi aggiungere un ipotetico undicesimo punto ai 10 di Franceschini aggiungerei quello della formazione”.

Calovi: “Noi nella transizione ecologica ci siamo a pieno titolo; non si arriva a una transizione se non collaboriamo insieme, a partire da come ci comportiamo nelle nostre case; abbiamo fatto molta strada sulla sostenibilità, penso che il Trentino non abbia nulla da invidiare a nessun altro territorio. Forse dobbiamo recuperare quel grande valore che si chiama ruralità, che forse abbiamo perso negli anni. Cosa succede quando si perdono questi valori? Il cittadino e l’ospite tendono a vedere la negatività dell’impresa, a partire dal trattore sulla strada che rallenta il traffico”.

Ceschi: “Credo che il fare sistema più volte evocato sia la regola. Il fare sistema parte anche dal creare momenti di confronto come quelli organizzati oggi e nelle giornate scorse. A me non capitava di prendere così tanti appunti da quando ero a scuola. E a proposito di scuola: tra 5-10 anni i protagonisti del turismo saranno i ragazzi che oggi hanno 10-15 anni, e bisogna quindi partire dalla formazione, perché è da lì che costruiamo il nostro futuro. L’esperienza turistica non è data solo dall’ospitalità, quanto dalla globalità dei comportamenti”.
Merz: ”Il settore che rappresento è sempre arrivato in ritardo, perché la socialità dell’allevatore è limitata. Negli ultimi anni, in relazione a dei progetti che hanno visto impegnati diversi attori, ci siamo un po’ aperti facendo conoscere il nostro mondo, ospitando, facendo delle forme di turismo esperienziale, che sono servite a creare un connubio ancora più forte con il mondo turistico. Noi dobbiamo cercare di innovare nella tradizione”.

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