Il Presidente Rossi: “Una proposta che la nostra associazione sostiene da tempo è quella di posticipare i saldi alla fine della stagione”
A un mese dalla fine dei saldi, la situazione non sembra discostarsi da quella degli scorsi anni. È quanto emerge da un sondaggio condotto tramite questionario anonimo online, che ha coinvolto in maggioranza operatori del settore moda e calzature.
L’affluenza nei punti vendita registra un calo rispetto al 2024: il 58,8% delle testimonianze raccolte riporta una diminuzione dei visitatori. Tra le principali motivazioni indicate figurano la riduzione generale della clientela, una percepita minore attrattività delle promozioni, il fisiologico rallentamento dopo le festività natalizie e un inizio dei saldi considerato troppo anticipato.
Anche la performance dei primi tre weekend di gennaio (4-5, 11-12, e 18-19 gennaio 2025) è stata complessivamente negativa, con un calo dell’attività durante il fine settimana rispetto agli anni passati. Tuttavia, il secondo e il terzo weekend hanno mostrato qualche segnale di ripresa, offrendo sporadiche soddisfazioni per alcuni esercenti. Per quanto riguarda gli incassi della prima settimana, il 35,3% degli intervistati dichiara risultati in linea con l’anno scorso, mentre l’11% segnala una riduzione del 10%.
Il commento del presidente di Confesercenti del Veneto Centrale, Nicola Rossi
“A un mese dalla fine dei saldi, lo scenario resta negativo, aggravato dall’instabilità economica del Paese. Infatti, pur apprezzando alcune scelte adottate nella recente legge di bilancio che portano alla riduzione del carico per i redditi medio bassi, risultano ancora insufficienti le agevolazioni a sostegno delle imprese a contrasto della desertificazione commerciale nelle città. Sono necessari interventi più incisivi come una fiscalità di vantaggio e investimenti in generazione urbana. La crescente preoccupazione per il caro-bollette continua a pesare, non solo sulle famiglie, ma anche sulle imprese del settore terziario, già provate da un contesto economico incerto. Oltre ai costi diretti, le piccole e medie imprese devono affrontare l’impatto degli aumenti energetici sui consumi. Secondo le nostre stime, a livello nazionale, le tensioni sui prezzi dell’energia, se non adeguatamente contrastate, riporteranno il tasso di inflazione al di sopra del 2%. Questo scenario avrà un impatto significativo, condizionando ben 9,6 miliardi di spesa delle famiglie: 7,5 miliardi saranno assorbiti dagli aggravi diretti per i costi energetici, mentre 2,1 miliardi si tradurranno in una riduzione dei consumi su altri beni.”
Sulla politica dei saldi il presidente Nicola Rossi ribadisce “Una proposta che la nostra associazione sostiene da tempo è quella di posticipare i saldi alla fine della stagione. Questo permetterebbe alle attività commerciali di gestire meglio il proprio inventario e di offrire ai consumatori sconti effettivamente vantaggiosi senza dover subire la pressione di promozioni anticipate e non regolamentate. Da sottolineare che anche quest’anno abbiamo assistito a fin troppe promozioni pre-saldi, molte sono partite addirittura prima di Natale. Confesercenti sostiene da sempre che iniziative come queste dovrebbero essere fortemente limitate, anche a costo di una modifica normativa, altrimenti i saldi oltre ad essere ad inizio stagione rischiano di perdere impatto”
alcuni dati elaborati dall’Osservatorio Economico Confesercenti del Veneto Centrale
- attività dell’abbigliamento in sede fissa in provincia di Padova nr. 916
di cui nr. 593 con 1 o 2 dipendenti
nr. 135 tra 3 e 5 dipendenti
nr. 41 tra 6 e 10 dipendenti
nr. 147 sopra i 10 dipendenti - attività operatori su area pubblica (ambulanti) del settore abbigliamento 776
- attività in provincia che aderiscono ai saldi 88%
video intervista https://we.tl/t-xMIsqSAtj4