Il Presidente Rossi: “Se verrà riconfermata la bozza sarà la mazzata finale”
Lo sforzo dei ristoratori vanificato dal blocco dei trasferimenti, per i mancati pranzi di Natale ulteriori 2 milioni persi dai ristoranti padovani. Nei negozi confermata la peggiore delle previsioni: 600 milioni di volumi di ricavi. E’ un regalo ai colossi dell’e-commerce e della grande distribuzione.
- per la stragrande maggioranza dei pubblici esercizi e dei commercianti il mese di dicembre rappresenta il 30% degli incassi annuali.
- In alcuni casi, pensiamo ad esercizi commerciali specializzati in regali o prodotti di alta pasticceria, questa percentuale raggiunge il 50%.
- il prevedere che dal 21 dicembre al 6 gennaio è vietato ogni spostamento tra diverse regioni significa dare la mazzata finale alle strutture turistiche.
- il blocco dello spostamento da comune a comune nei giorni 25, 25 e 1° gennaio equivale a far chiudere la maggioranza dei ristoranti (tutti quelli fuori della città di Padova)
- imporre la chiusura dei negozi alle 21 fino al 6 gennaio non dà risposte ai negozianti e nemmeno da una mano a diminuire il pericolo contagi;
- La chiusura dei negozi nei centri commerciali, parchi commerciali, aggregazioni commerciali (cosa vuol dire?) continua ad essere una grande ingiustizia ed un provvedimento iniquo che premia la grande distribuzione che opera in grandi strutture di vendita fuori dai parchi commerciali.
- Assurdo che nelle giornate di sabato 5, domenica 6 , lunedì 7 e martedì 8 : tutte queste attività saranno chiuse (4 giorni di seguito – incredibile)
Ci auguriamo che entro la giornata arrivino chiarimenti ulteriori, dichiara il Presidente Rossi, sia chiaro lo ribadiamo con convinzione che la priorità è la salute e che i commercianti hanno sempre dato la disponibilità al sacrificio per la salute pubblica. Ma quando è troppo è troppo.
Se verranno confermate le indiscrezioni che circolano in questa giornata ci sentiamo brutalmente presi in giro.
Riteniamo che i provvedimenti da un lato non siano utili per una efficace lotta alla pandemia e dall’altro creino ulteriori danni economici diretti ed indiretti alle attività commerciali.
Va premesso che qualunque provvedimento che segue una situazione di grande confusione e di continua allerta e preoccupazione sarà comunque insufficiente per superare quel clima da ‘lockdown umorale’ che sta soffocando i consumi nel nostro territorio.
Partiamo dalle ingiustizie, si ripete la chiusura (per 4 giornate nel prossimo we, dei piccoli negozi nei centri commerciali e nei centri commerciali (nei giorni festivi e prefestivi) mentre apriranno i negozi della grande distribuzione di fronte a loro e non solo ma , probabilmente, anche tutte le attività di commercio di generi ingombranti (leggesi mobili)
Ma non è finita perchè il giorno di Natale, Santo Stefano e Capodanno le prenotazione per il pranzo già in essere dovranno nella stragrande maggioranza dei casi essere disdette in quanto non ci potrà spostare in altro comune fuori da quello di residenza.
Non è difficile quantificare il danno per commercianti, esercenti ed attività di servizio alle persone a seguito di questi provvedimenti.
Già con la chiusura serale nei ristoranti nelle sole giornate della vigilia di natale e Capodanno era prevista una perdita nella nostra provincia di circa 2,5 milioni tra cenone e vigilia, con questa ulteriore limitazione è prevedibile che l’attività dei ristoranti nella provincia troverà un ulteriore dimezzamento perdendo non meno di altri 2.000 nei pranzi di Natale, Santo Stefano e capodanno.
Già in regime (look down umorale)per le attività di commercio al dettaglio il nostro, osservatorio aveva calcolato una perdita di poco inferiore ai 600 milioni per l’intero mese di dicembre , calcolo che viene completamente riconfermato con questa bozza di provvedimento con grandi regali alle grandi multinazionali dell’e-commerce e della grande distribuzione.
Ovviamente la limitazione dell’apertura fino alle 21 per tutte le attività al dettaglio e le chiusure festiva dei negozi nelle gallerie commerciali, porterà un ulteriore aggravio a questa previsione.
SARA’ UN NATALE CON CHI PUOI PIU’ CHE CON CHI VUOI MA PER TANTI COMMERCIANTI ED ESERCENTI SARA’ UN NATALE CON POCHI CLIENTI.