Dicembre è il mese dello shopping ma quello del 2020 sarà molto diverso, per la prima volta dal 2010 diminuisce l’importo complessivo delle tredicesime (- 20milioni) aumentano risparmi e spese per saldare debiti pregressi. Grazie alla moratoria crollano le spese per mutui. Cresce la quota di persone che non hanno ancora deciso
Natale meno ricco per i padovani. Per la rima volta (almeno dal 2010) diminuisce l’importo complessivo delle tredicesime Quest’anno arriveranno nelle loro tasche 28 milioni in meno rispetto al 2019, secondo i dati raccolti dall’Osservatorio provinciale di Confesercenti. E’ il risultato di un sostanziale consolidamento delle pensioni.
Un leggero incremento (+1,01%) delle tredicesime da pensione per gli oltre 260.000 trattamenti pensionistici ed una consistente diminuzione (-8,78%) del numero di giornate retribuite per gli oltre 250 dipendenti che percepiscono la tredicesima
Ma a pesare sullo shopping natalizio dei padovani più che la diminuzione delle tredicesima è l’incertezza sul futuro, nonché gli interventi di limitazione ai trasferimenti o alle chiusure di centri storici, limitazione di orari di apertura, chiusure di impianti sportivi ecc.
A questo si aggiunge il timore diffuso per il diffondersi della pandemia e la consapevolezza che si tratta di una pandemia che avrà ripercussione mondiali anche nel prossimo futuro.
Secondo l’indagine svolta, dall’osservatorio provinciale di Confesercenti, la quota più consistente delle tredicesime (pari a 360 milioni) sarà destinata al risparmio e al saldo delle rate o ad accantonamenti diversi (+55 milioni rispetto al 2019) Cresce il risparmio (130 milioni con un incremento di 32 milioni) diminuiscono invece sia le spese per pagare rate del mutuo (-20 milioni) crescono invece gli importi per pagare debiti in sospeso (forniture, anticipi, ritardi ecc.) (+27milioni).
Si destinerà un importo inferiore per fare regali (-12milioni) o per la casa (-33 milioni) Per la prima volta viene rilevato il dato della quota di tredicesime destinata ai pranzi in famiglia per Natale Capodanno. Saranno 22 milioni pari al 4% delle tredicesime che andranno a comporre l’intero importo che le famiglie padovane spenderanno per i pranzi di natale e di fine anno. Oltre il 75% delle famiglie hanno già deciso di trascorrere il Natale a casa.
poco più del 10% è ancora speranzoso di poter andare a Natale in ristorante.
Crolla la spesa per viaggi vacanze con una diminuzione drammatica del 68% nonché la spesa per il tempo libero (ristoranti, spettacoli, piccoli eventi, visite ecc.) praticamente dimezzate. Per tali voci si passerà dai 98 milioni del 2019 ai 38mmilioni del 2020.
Naturalmente nel budget natalizio (sia nel mese di dicembre che nei primi giorni del 2021) non entrano solo le tredicesime, ma anche i risparmi dell’anno che le famiglie avevano già deciso di dedicare agli acquisti ed ovviamente le spese correnti. Secondo l’Osservatorio di Confesercenti, tra il primo di dicembre ed il 6 gennaio tra Padova e provincia i consumatori padovani spenderanno almeno 500 milioni in meno rispetto al 2019.
Tra quanto rilevato dall’osservatorio va sottolineato come quasi la metà dei padovani abbiano già acquistato o ordinato i regali per il prossimo Natale, oltre il 40% di questi lo ha fatto nel web. Nell’ultima settimana i negozi fisici sembra siano riusciti ad invertire la tendenza e, nonostante il contesto di grandi difficoltà, gli esercente utilizzando nuovi strumenti web promozionali e soprattutto investendo in professionalità, servizio, qualità e tradizione, ci stanno segnalando la ripresa di interesse e di fiducia nei confronti del negozio fisico.
Ma cosa ne pensano i commercianti , quali sono le loro previsioni:
Secondo il 5% dei commercianti della provincia di Padova in questo mese di dicembre aumenteranno le vendite rispetto allo stesso periodo del 2019 mentre per il 19 non ci saranno variazioni , per il 69% diminuiranno, mentre un restante 7% non esprime alcuna previsione.
E’ un dicembre fuori da ogni contesto programmato, dichiara il Presidente Rossi, i dati raccolti tra consumatori e commercianti dimostrano l’incertezza del momento.
Da un lato emergono le difficoltà delle famiglie che vedono diminuire i loro redditi e dall’altro le incertezze e le preoccupazioni sul futuro spingono a puntare a risparmiare.
Il provvedimento del blocco delle rate dei mutui e dei prestiti alle famiglie è stato richiesto dal 61% delle famiglie padovane ma quello che si è risparmiato in rate non si è tasformato in nuovi consumi ma bensì in saldare debiti ed in parte a nuovo risparmio per il futuro.
A questa situazione già grave si aggiungono per i commercianti gli inviti a non andare nei centri storici, la chiusura obbligatoria per le piccole attività nei centri commerciali, il divieto di spostamento tra comuni, e soprattutto l’incertezza sulla decisione di chiusure totali o meno.
Tutta questa situazione fa si che ad esempio chi aveva prenotato al ristorante stia oggi pensando di rimanere a casa. Di questi, tra quelli che rinunceranno perchè costretti al pranzo di natale al ristorante solo un terzo (3 su 10) affermano che in caso di blocco lo sostituiranno con la consegna a domicilio. Gli altri pensano a riorganizzarsi cucinando a casa.
Sarà il Natale più strano che il mondo delle piccole imprese ricordi. Se da un lato siamo tutti schierati – commercianti, esercenti, piccoli imprenditori – ad accettare tutti i provvedimenti che permettano in tempi rapidi di uscire dalla pandemia e di sconfiggere il vero nemico e cioè il covid 19, dall’altro , dobbiamo ammettere , riconosce Rossi, che facciamo fatica a continuare l’opera di mediazione che tutte le organizzazioni di categoria stanno portando avanti oramai da marzo tra i provvedimenti (a volte difficili da comprendere) e le piccole imprese ridotte allo stremo.