La spesa media a consumatore sarà intorno ai 160 euro, in linea con la media pre-covid. Il Presidente Convento: “Grande occasione promozionale per tutti i negozi del settore, ma i pre-saldi hanno bruciato una parte delle vendite”
Saldi al via il 5 gennaio, una data molto attesa dai vicentini che anche quest’anno non rinunceranno al consueto giro di shopping. Il monitoraggio annuale dell’Osservatorio Economico della
Confesercenti del Veneto Centrale consegna infatti dati confortanti sulle previsioni di acquisto dei consumatori.
Il 20% degli intervistati (su un campione di 102 risposte) ha già programmato alcuni acquisti sicuri, e un altro 51% dichiara di essere comunque intenzionato ad acquistare, a patto però di trovare merce interessante. C’è poi una fetta di indecisi, intorno all’11%, e un 18% di rispondenti che invece prevede di non comprare nulla.
Questo clima di relativa positività trova conferma anche nelle speranze dei commercianti, intervistati nell’ambito di un secondo monitoraggio svolto dall’Osservatorio: la fascia maggioritaria (51%) si aspetta vendite in pari quantità o superiori rispetto al periodo natalizio, che tuttavia ha visto un lieve freno dovuto (molto probabilmente) all’alta percentuale di padovani in quarantena.
Per quanto riguarda il budget dedicato ai saldi, la spesa media a persona sarà intorno ai 150/160 euro a persona, per un giro d’affari che nel vicentino sarà intorno ai 100 milioni di euro. Un dato del tutto sovrapponibile quindi con le cifre pre-covid, che negli ultimi anni oscillavano fra i 100 e i 105 milioni di euro.
Nel dettaglio: il 58% dei rispondenti prevede di spendere fra 100 e 300 euro (tra questi, il 52% punta a spendere fra 100 e 200 euro), il 30% conta di stare entro i 100 euro, e un altro 12% supererà i 300 euro di spesa.
Quanto ai canali di acquisto, il negozio fisico rimane la prima scelta per il 74% dei vicentini, il 14% coglierà l’occasione per un giro anche negli outlet del territorio e il 12,3% dei rispondenti prevede di puntare soprattutto sugli acquisti online.
Come di consueto, i capi più gettonati sono quelli di abbigliamento femminile (65%) seguiti dalle calzature (66%) e dall’abbigliamento maschile (41%). Il 18% dei rispondenti prevede di acquistare anche abbigliamento per bambini, mentre percentuali minori (fra l’1 e il 10%) puntano a oggettistica per la casa, accessori e cosmetici.
«Se i dati rilevati dalla Confesercenti nazionale vedono un calo rilevante nelle previsioni di acquisto», spiega il presidente della Confesercenti di Vicenza, Flavio Concento «il monitoraggio del nostro Osservatorio registra invece numeri piuttosto in linea con gli anni recenti, anche se certo non con i migliori. C’è molta aspettativa, enfatizzata anche dal fatto che nel periodo prenatalizio il calo di vendite è stato dovuto, probabilmente, all’alto numero di cittadini in quarantena. La viva speranza è quindi di recuperare grazie ai saldi. Da sottolineare, tuttavia, che anche quest’anno abbiamo assistito a fin troppe promozioni pre-saldi, molte sono partite addirittura prima di Natale.
Confesercenti sostiene da sempre che iniziative come queste dovrebbero essere fortemente limitate, anche a costo di una modifica normativa, altrimenti i saldi rischiano di perdere d’impatto. Nella nostra visione, i saldi invernali dovrebbero partire a fine gennaio e prevedere una durata massima di due o tre settimane. Dovrebbe essere inoltre formalizzato il divieto assoluto di effettuare qualsiasi promozione (di ogni tipo) nei 45 giorni precedenti l’avvio dei saldi».