Confesercenti Roma: sul consumo sul posto prosegue l’azione persecutoria dei vigili urbani di Roma Capitale

Operatori esasperati sul piede di guerra. Confesercenti Roma: il Sindaco ripristini normalità nell’attività di controllo dei Vigili

Con un autentico blitz, meritevole di miglior causa, nella serata di giovedì 16 maggio i vigili urbani del comune di Roma sono nuovamente intervenuti, a Trastevere, nonostante le diverse direttive dell’Amministrazione capitolina, nei confronti dei piccoli esercizi alimentari e di laboratori di vicinato per sequestrare sedie e tavolini. Montano le proteste, le difficoltà e il malessere degli esercizi di vicinato alimentare e dei laboratori artigiani che prestano da anni, con gradimento crescente, servizio ai cittadini e ai turisti con la modalità del consumo sul posto di prodotti alimentari.

“Non si capisce questo accanimento- dice Valter Giammaria, Presidente della Confesercenti di Roma che sfocia in un atteggiamento di persecuzione nei confronti di operatori che svolgono le loro attività con serietà, professionalità e nella piena legittimità, così come stabilito dalla legge e dalla recente sentenza del Consiglio di Stato. Abbiamo l’impressione di essere in presenza di un corpo dei Vigili che è sfuggito di mano all’Amministrazione ed opera contro le indicazioni sia dell’Assessore che del Consiglio, in aperta violazione con quanto stabilito di recente dal Consiglio di Stato e di quanto prevede la norma di legge. Il Sindaco intervenga prima che la situazione ci sfugga di mano. La Confesercenti di Roma, sollecita l’immediato varo della modifica al “Regolamento per l’Esercizio delle attività commerciali ed artigianali nel territorio della città storica” verso cui pendono decine di ricorsi, all’origine della azione deviata dei vigili”

“Siamo esasperati- aggiunge Stefano Ogis, Presidente di Alva Roma, l’associazione che raggruppa i laboratori artigiani con servizio di vicinato alimentare- da questo atteggiamento persecutorio dei Vigili di Roma che, contro le indicazioni della Giunta comunale, opera come un corpo separato, spinge alla chiusura le nostre 1.500 attività di vicinato alimentare con laboratori, nel solo centro di Roma, bruciando 10.000 posti di lavoro, mandando all’aria investimenti per oltre 200 milioni di euro, mettendo la città di fronte al rischio desertificazione di servizi alimentari essenziali. Svolgiamo un’attività legittima, secondo le leggi dello Stato che consentono il consumo sul posto dei prodotti alimentari venduti, con la sola eccezione del servizio assistito. Ma questo chissà perché i vigili non lo vogliono capire. Stanno esasperando gli operatori e incitano i consumatori a dover consumare le bevande in strada e, dunque, a lasciare in giro lattine e bottiglie, incrementando il degrado e i rifiuti in strada. L’Amministrazione intervenga. Abbiamo dichiarato lo stato di mobilitazione e se non ci saranno rassicurazioni sullo svolgimento del nostro lavoro andremo in presidio sotto al Campidoglio.”

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