“Il rendiconto del 2018 pone in evidenza elementi che si proiettano oltre i confini della gestione appena conclusa e richiedono alla politica economica risposte chiare, volte a far comprendere come li si intende conciliare in un quadro che riporti il nostro Paese su un percorso di crescita adeguata, garantendo stabilità finanziaria e riassorbimento del debito”. A sottolinearlo è il presidente di coordinamento delle sezioni riunite in sede di controllo della Corte dei Conti, Ermanno Granelli, nella sua relazione.
“Si tratta, da un lato, dell’emergere di nuove tensioni sul fronte della spesa corrente che da un primo iniziale confronto con il bilancio oggi in gestione sembrano destinate a permanere anche oltre l’esercizio appena chiuso”, dice Granelli. “Dall’altro, della conferma della necessità di procedere per rendere l’attività diretta e il sostegno degli investimenti più celere ed efficace. Non si può rinunciare – prosegue Granelli – oggi più che nel passato, agli effetti positivi che essi possono avere, nel breve periodo, sull’andamento della domanda, tramite il meccanismo dei moltiplicatori, e a quelli, di carattere strutturale, dal lato dell’offerta. La contrazione della quota di spesa pubblica destinata agli investimenti porta, poi, ad un deterioramento della dotazione esistente, rendendo ancora più gravosa per le prossime generazioni la sostenibilità del debito pubblico”.