“La contraffazione mondiale vale 1.000-1.300 miliardi di euro l’anno”.
Lo ha riferito il segretario generale Indicam (Istituto di Centromarca per la lotta alla contraffazione) Claudio Bergonzi, secondo cui si tratta di “un vero allarme sociale”. Intervenendo al meeting di Confesercenti, Bergonzi ha evidenziato la presenza crescente della malavita organizzata, ricordando la recente operazione contro esponenti del clan Mariano di Napoli, imputati proprio di contraffazione.
“I clan sono entrati nel mercato della contraffazione perché presenta un rischio inferiore ad altri maè economicamente più vantaggioso. Basti pensare – ha detto – che 1 euro speso nel traffico di eroina ne rende 2700, mentre 1 euro speso nella contraffazione di farmaci ha un vantaggio economico di 500.000 euro”.
“Il prodotto più contraffatto – ha aggiunto – è un antibiotico ma la “nuova frontiera” della contraffazione sono i prodotti cosmetici e della cura del corpo, che hanno un valore in Europa di circa 5 miliardi. In crescita anche il contrabbando, che ha un valore stimato di 1 miliardo di euro: nel 2015 in alcune regioni come la Campania si registra un aumento del 40%”.
“La richiesta delle imprese – ha sottolineato Bergonzi – è di una maggiore coesione tra sistema normativo, sistema repressivo e mondo imprenditoriale: chiediamo di far parte dei processi e di lavorare in sinergia”.
“La sfida – ha aggiunto – appare sempre più difficile con il mercato online, diventato “un far west”: l’ultimo caso è quello del sito di e-commerce cinese Alibaba, che “vende il 60% di merci false”.
“Il Governo ha siglato un memorandum – ha concluso – in cui vi è anche l’impegno a migliorare la tutela della proprietà intellettuale: bisogna darne immediata attuazione”.