Il ministro del Lavoro: “se alla fine avremo cinque contratti, non ci cambierà mica la vita”
“Bisogna fare una valutazione approfondita, senza innamorarsi della formula ‘contratto unico’, ma badando alla sostanza. In Italia abbiamo settori che prevedono un alto tasso di contratti a chiamata o stagionali e non possiamo ignorare questo aspetto”. Lo assicura Giuliano Poletti,neo ministro del Lavoro, in in un’intervista ad Avvenire. L’obiettivo, spiega il Ministro, “deve essere quello di costruire percorsi di accesso semplici ed attivare meccanismi che tutelino nel tempo il lavoro. Se alla fine avremo un contratto, due, o cinque, non ci cambierà mica la vita”.
Sull’iter parlamentare previsto per la seconda parte del Jobs Act, Poletti si dice convinto che “il Parlamento fara’ il suo mestiere” anche perche’ nel merito finora “abbiamo raccolto giudizi positivi”. E ancora: “Non esiste l’idea di rallentare o fermare un’operazione che ci viene invocata a gran voce dal Paese”. In merito al miliardo di differenza tra la cig in deroga per il 2014 rispetto all’anno precedente il ministro ha spiegato: “Ho denunciato un fatto noto affinche’ governo e Parlamento tengano ben presente che va assolutamente trovato un modo per finanziare la quota al momento mancante”.