Ma servono misure di sostegno al settore, diversamente non sarà possibile l’avvio delle attività
“Sono indispensabili, per l’avvio delle attività di campeggi e villaggi turistici nel contesto della Fase 2, tutte quelle misure economiche e finanziarie, avanzate al Governo, a sostegno delle imprese del settore che ancora non abbiamo visto. Il Ministro Franceschini e il Ministro Gualtieri ci convochino al più presto, è una questione di sopravvivenza”. Così Monica Saielli, Presidente di Assocamping Confesercenti in merito all’emergenza coronavirus.
“E’ altresì necessario individuare – prosegue Saielli – in modo dettagliato e preciso, con l’ausilio del Ministero della Salute o gli Assessorati Regionali, i protocolli da adottare in vista della stagione estiva e i tempi di apertura delle nostre strutture ricettive”.
“Una indicazione autorevole viene offerta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: in questo momento le strutture ricettive all’aria aperta stanno valutando le linee guida per la gestione Covid-19 così come stabilite dall’OMS, e si stanno organizzando di conseguenza. Senz’altro il valore aggiunto di campeggi e villaggi turistici è rappresentato, oggi più che mai, dai grandi spazi. Le strutture ricettive all’aria aperta sono paragonabili a grandi parchi, in cui l’incidenza dei volumi chiusi è minima rispetto alla superficie della struttura e dove il metro interpersonale può essere ampiamente rispettato”.
“Ciascun equipaggio – sottolinea la presidente – gode non solo di uno spazio riservato, la piazzola, un’area verde e alberata che può avere una superficie che va dai 65 mq ai 120 mq, sulla quale è installato l’allestimento mobile di proprietà del cliente (camper, roulotte o tenda) o predisposto dal gestore (casa mobile o bungalow), ma anche di spazi comuni così ampi per cui è possibile ritenere che ciascun ospite possa disporre mediamente di 30 mq e ciascuna famiglia o gruppo, formato da 4 persone, di ben 120 mq. Pulizia ed igiene sono, da sempre, il fiore all’occhiello delle nostre strutture: implementeremo i turni di pulizia, disinfezione e sanificazione degli ambienti e locali comuni adottando tutti gli accorgimenti gestionali, organizzativi e strutturali necessari a rendere sicuro l’ambiente di lavoro dei nostri collaboratori e la permanenza ed il soggiorno dei nostri ospiti. Offriremo, anche in questo contesto emergenziale, una vacanza all’aria aperta sicura.”
“Ma è fondamentale – afferma Saielli – sostenere il comparto con l’istituzione di un fondo di emergenza che ristori le imprese turistico ricettive di parte del mancato fatturato, per affrontare il 2020 e per ripartire nel 2021. Gli incassi di aprile e maggio, che rappresentano almeno il 30% del fatturato annuo, sono sfumati; supponendo di aprire a fine maggio è presumibile un incasso che, nella migliore delle ipotesi, sarà inferiore del 50% rispetto allo scorso anno e che, difficilmente, sarà sufficiente a coprire i costi fissi di gestione”.
“E’ uno tsunami che ha travolto il turismo – conclude la presidente – e se il Governo non interverrà con provvedimenti concreti e incisivi, lascerà sul terreno migliaia di attività. Auspichiamo che le nostre richieste – credito d’imposta sui canoni di locazione esteso anche alle strutture ricettive, moratoria dei mutui a 18 mesi, sospensione dei canoni demaniali, esenzione di Tari e Imu, sgravi contributivi per nuove assunzioni, ecc. – trovino riscontro nei decreti di prossima emanazione o sarà una tragedia economica. Lo stesso decreto liquidità non tiene conto delle esigenze del settore: campeggi e villaggi turistici sono strutture complesse, con costi fissi elevati, che hanno investito ingenti risorse, in un’ottica di riqualificazione e di innalzamento del livello qualificativo del servizio. Burocrazia e nuovo indebitamento per far fronte alle spese correnti non è possibile. Serve liquidità, da restituire in tempi dilatati e a tasso zero. Abbiamo bisogno di fiducia per poter superare questa emergenza che non è solo sanitaria, ma economica: l’esecutivo ascolti la nostra voce”.