Coronavirus: Ue, da Sure 24,7 miliardi all’Italia

Si tratta dello stanziamento più alto tra i Paesi per i quali è previsto

La Commissione europea ha presentato al Consiglio proposte di decisioni relative alla concessione di un sostegno finanziario di 81,4 miliardi di euro a 15 Stati membri, tra cui l’Italia, nel quadro dello strumento Sure a tutela dell’occupazione. Prestiti, a tassi di interesse più bassi di quelli che si avrebbero sui mercati dei capitali, che verranno usati per affrontare “improvvisi aumenti della spesa pubblica per preservare l’occupazione”.

All’Italia lo stanziamento più alto, 24,7 miliardi. Il secondo beneficiario è la Spagna, con 21,3 mld; seguono la Polonia, con 11,2 mld, e il Belgio con 7,8 mld. Complessivamente sono disponibili 100 mld di euro: la Commissione ha proposto aiuti per 81,4 mld a 15 Paesi. Oltre a Italia, Spagna, Polonia e Belgio i prestiti andranno a Bulgaria (511 mln), Repubblica Ceca (2 mld), Grecia (2,7 mld), Croazia (1 mld), Cipro (479 mln), Lettonia (192 mln), Lituania (602 mln), Malta (244 mln), Romania (4 mld), Slovacchia (631 mln) e Slovenia (1,1 mld). Anche Portogallo e Ungheria hanno presentato delle richieste che sono ora in corso di esame.

Al momento, ha spiegato la portavoce per l’Economia Marta Wieczorek, non è possibile dare date precise per l’erogazione delle somme agli Stati che ne hanno fatto richiesta (in ogni caso, si possono domandare di accedere ai fondi fino al 2022). Prima di tutto, le proposte della Commissione andranno adottate dal Consiglio stesso.

Perché i fondi vengano effettivamente erogati, ha continuato la Wieczorek, occorre che prima “venga finalizzato il sistema delle  garanzie”, vale a dire le somme che gli Stati membri devono stanziare  per consentire alla Commissione di raccogliere capitali sul mercato,  emettendo bond. “In questo momento le garanzie sono state fornite  dalla vasta maggioranza degli Stati membri, ma non da tutti”, ha  spiegato la portavoce.

Quindi, la Commissione potrà rendere effettivo il programma Sure solo “una volta che tutti gli Stati membri avranno sottoscritto i rispettivi accordi bilaterali di garanzia con la Commissione. Ci aspettiamo – ha aggiunto – che questo processo venga completato molto presto”.

Per quanto riguarda le modalità di erogazione, “gli esborsi verranno fatti in diverse tranche”, ha ricordato la Wieczorek. Si tratta di prestiti a lunga scadenza (in media 15 anni) e a basso tasso di interesse: il costo preciso verrà fissato al momento del collocamento delle obbligazioni.

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