Coronavirus: Governo/Benzinai, primi provvedimenti per evitare chiusure per mancanza di liquidità

Gestori: la decisione del Governo di incaricarsi di una opera di mediazione tra le diverse posizioni va incoraggiata

Necessario fare in fretta e scongiurare comportamenti dilatori degli operatori

Cominciano a delinearsi i primi interventi urgenti necessari, se non ancora completamente sufficienti, ad evitare le altrimenti imminenti progressive chiusure degli impianti di distribuzione carburanti per mancanza di liquidità – e quindi, di conseguenza, di approvvigionamento – di cui stanno drammaticamente soffrendo le piccole imprese di gestione.

E’ quanto emerge dalla videoconferenza convocata dal Ministro dello Sviluppo Economico, presenti i principali operatori del settore (concessionari autostradali, associazioni delle compagnie petrolifere e dei retisti indipendenti), oltreché rappresentanti del MIT, del Ministero del Lavoro, del MEF e dell’Agenzia delle Entrate.

Va dato perfettamente atto al Governo nella sua collegialità ed a ciascun Ministero intervenuto di avere fornito al tavolo un approccio propositivo e pragmatico.

In definitiva il Governo ha precisato di voler operare in una doppia direzione: verificare le risorse che dal settore stesso (concessionari e compagnie) possono e debbono essere a disposizione dei Gestori, agendo con misure proprie per completare gli interventi necessari.

Per quanto di sua competenza, infatti, l’Amministrazione ha assunto l’impegno a provvedere al reperimento dei dispositivi medici necessari intanto alle aree di servizi autostradali, così come ha assicurato provvedimenti tesi a ricomprendere la categoria dei Gestori nel pacchetto di interventi previsti a beneficio delle piccole e medie imprese e ad posticipare la prossima entrata in vigore degli obblighi relativi alla trasmissione telematica dei corrispettivi.

Per altro verso, il MIT ha ottenuto la disponibilità dalla quasi totalità dei concessionari autostradali di operare un intervento sui canoni di sub concessione (royalty) per mettere a disposizione delle gestioni una parte della liquidità necessaria a scongiurarne la chiusura.

Allo stesso tempo, i concessionari hanno dato la loro disponibilità a permettere una turnazione delle aperture, pur mantenendo le necessarie garanzie sulla continuità del servizio, oltre a farsi carico della sanificazione delle aree di servizio ed a consegnare i presidi medici, una volta reperiti da Governo e Protezione Civile.

Si tratta – commentano al termine le Organizzazioni di categoria dei Gestori, Faib, Fegica e Figisc/Anisa – di risultati molto significativi, ma che trovano il loro limite evidente nel non essere ancora operativi come la situazione al contrario richiederebbe.

Altro limite, seppure meno evidente – prosegue la nota sindacale – rischia di essere il rimpallo di responsabilità che sembra delinearsi tra i concessionari che vorrebbero, che le risorse messe a disposizione da loro fossero restituite alle gestioni, e le compagnie refrattarie ad assumere impegni cogenti.

E’ evidente – concludono le Organizzazioni di categoria – che a questo punto le responsabilità di eventuali ritardi e delle chiusure delle aree di servizio sarebbero chiaramente individuate.

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