Confesercenti: “3 imprese su 4 chiedono taglio delle tasse per ripartire. Risorse vengano da lotta agli sprechi, evitare ulteriori aggravi sui cittadini”
L’attuale elevato livello di pressione fiscale “appare intollerabile”. “Difficilmente il sistema economico potrebbe sopportare ulteriori aumenti della pressione fiscale”. Così Enrica Laterza, presidente di coordinamento delle sezioni riunite, sulla relazione della Corte dei Conti. ”Prioritaria appare semmai la necessità di un intervento di segno opposto, volto a restituire capacità di spesa a famiglie e imprese”, “Le prospettive di crescita economica – sottolinea Laterza – sono ancora molto lontane dai ritmi del passato. In questa situazione il necessario contributo ancora atteso dalla riduzione della spesa pubblica, pur perseguendo ancora la via di ulteriori recuperi di efficienza, non può eludere la scelta di fondo di porre limiti alla prestazione di alcuni servizi pubblici in una condizione di permanente, se non anche crescente, squilibrio tra costi e ricavi”.
L’allarme sull’eccesso di fisco lanciato dalla Corte dei Conti è condiviso dalle imprese: secondo le rilevazioni Confesercenti, ben 3 PMI su 4 ritengono urgente una riduzione delle tasse per poter agganciare la ripresa. Ripresa che ancora non si è concretizzata per la maggior parte tessuto produttivo: oltre 8 imprenditori su 10 a giugno dichiarano di non aver intercettato alcuna inversione di tendenza, mentre solo il 17% vede qualche segnale di miglioramento.
“Non esiste un’alternativa efficace alla riduzione delle imposte: l’eccesso di tasse è una zavorra che rischia di soffocare i primi segnali di ripresa” commenta Massimo Vivoli, Presidente Confesercenti. “In Italia la pressione fiscale reale, al netto del sommerso, supera ormai il 55%: un livello ‘intollerabile’, come giustamente l’ha definito la Corte dei Conti, ed incompatibile con il ritorno alla crescita. In questo momento, più che mai, le nostre imprese hanno bisogno di ossigeno per ripartire: per questo riteniamo sia sempre più stringente la necessità di procedere ad una vera e propria riforma del Fisco, che semplifichi il sistema impositivo e ne riduca oneri ed incidenza. Le risorse necessarie all’operazione vanno trovate, in primo luogo, nella lotta agli sprechi di spesa pubblica e nel contenimento dei costi della politica, evitando però ulteriori aggravi per i cittadini”.