Crisi / Bce: per l’Italia flessibilità sugli aggiustamenti dei conti, ma la regola del debito rimane vincolante.

Il bollettino della Banca centrale: calo petrolio sostiene crescita moderata, ma inflazione sarà negativa per mesi

GERMANY-EU-ECB-FOREX-EUROZONE-RATE-FILESCon le nuove norme che rendono flessibile l’applicazione del Patto di Stabilita’ in caso di congiuntura sfavorevole “lo sforzo strutturale richiesto all’Italia nell’ambito del braccio preventivo sarebbe dimezzato allo 0,25% del Pil, pur ricordando che il rispetto della regola del debito e’ un requisito vincolante del Patto di Stabilita’ e Crescita”. Lo si legge nel bollettino economico della Bce, che restituisce uno scenario in chiaro scuro delle prospettive di crescita dell’economia mondiale ed europea nel breve periodo. “Il recente calo dei corsi petroliferi sostiene la ripresa dell’economia mondiale, che tuttavia rimane finora graduale e con andamenti difformi tra regioni. La crescita resta vigorosa negli Stati Uniti, sta perdendo slancio in Cina e non è ancora tornata a rafforzarsi in Giappone. Le condizioni economiche si sono ulteriormente deteriorate in Russia, ma gli effetti di propagazione agli altri mercati emergenti sono al momento limitati. L’interscambio mondiale evidenzia segnali di rafforzamento.

Il calo dei prezzi dei beni energetici ha spinto al ribasso l’inflazione a livello mondiale”, aggiunge la Bce, che per l’Eurozona indica prospettive sull’ inflazione che “rimangono deboli” a breve termine, ed è “probabile” che la variazione annua dei prezzi “rimanga su livelli molto bassi o negativi nei prossimi mesi”. Tuttavia, nel suo bollettino economico la Bce aggiunge che nel prosieguo del 2015 e nel 2016 l’inflazione dovrebbe aumentare “per effetto delle misure di politica monetaria adottate dalla Bce, della ripresa in atto e dell’ipotesi di un aumento progressivo dei corsi petroliferi nel periodo a venire incorporata nelle quotazioni dei future”.Il mese scorso, proprio in risposta alla debolezza dei prezzi, l’istituzione ha annunciato un ampio piano di acquisti di titoli di Stato, un Quantitative easing da 60 miliardi di euro al mese”.Problematicità anche dalle nuove linee guida della Commissione Ue che aumentano la flessibilità sui conti pubblici potrebbero “compromettere la finalità del braccio preventivo del Patto, ossia la costituzione di riserve nei periodi di congiuntura favorevole”. Lo scrive la Bce: l’output gap “costituisce una variabile non osservabile soggetta, nel tempo, ad ampie revisioni”, Giudizio negativo anche su quanto sta accadendo in Grecia: secondo la Bce le incertezze politiche nel Paese hanno fatto aumentare lo spread tra i titoli di Stato del Paese e i Bund tedeschi “di oltre 200 punti base” nel periodo intercorso tra inizio dicembre 2014 e metà gennaio,. Lo rileva la Bce nel suo bollettino economico. Un aumento che non incorpora gli ulteriori forti rialzi dei tassi retributivi dei bond ellenici che si è verificato dopo la vittoria elletorale di Syriza, lo scorso 25 gennaio.

Un giudizio duro, che arriva dopo la notizia che la Bce non accettera’ piu’ oltre l’11 febbraio titoli del debito pubblico greco come collaterale per i suoi prestiti. Di fatto rimuove la deroga introdotta nel 2010 sugli strumeti di debito quotati o garantiti dalla Grecia, che permetteva alle banche greche di rifinanziarsoalla Bce fornendo come collaterale titoli di stato rischiosi, La deroga era condizionata dalla permanenza di Atene nel programma di risanamento cooordinato dalla troika, di cui fa parte la Bce stessa. La decisione e’ stata presa a larga maggioranza dal direttivo della Bce ieri pomeriggio


		
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