“La riprova che occorrono misure forti ed urgenti”
“Ancora una volta emerge la situazione sempre più grave delle imprese che lavorano per il mercato interno. Cede la fiducia delle imprese e crolla quella del settore del commercio, a riprova che occorrono misure forti ed urgenti”.
Così Confesercenti commenta il dato di settembre, diffuso dall’Istat, relativo alla fiducia delle imprese.
“Bisogna evitare che la situazione peggiori ancora. Purtroppo va invece in questa direzione Il provvedimento sugli orari dei negozi che la Camera ha approvato ieri ed è passato all’esame del Senato. Si è sbattuta la porta in faccia a migliaia di imprese che sono, come si vede anche dal dato di oggi, in seria difficoltà.
L’appello di Confesercenti al Senato è di un radicale cambiamento delle norme approvate dalla Camera e che non danno risposte all’ampio consenso sociale che aveva registrato la raccolta di 150 mila firme promossa da Confesercenti a sostegno di una proposta di legge popolare che restituiva alle regioni la competenza sul tema. Questo si doveva fare, questo si può ancora fare.
Sei chiusure sono una sorta di contentino-optional che suona come una offesa in particolare di quelle 450 mila piccole imprese del settore, quelle con due addetti o meno, che lottano ogni giorno per resistere e non aumentare la desertificazione dei centri urbani. Così come è ridicolo che si preveda uno stanziamento di 3 milioni di euro per le imprese oberate da locazioni pesanti quasi fosse una regalia: se rapportassimo quei 3 milioni alle 200 mila micro imprese in affitto sparse sul territorio ne ricaveremmo una cifra di 15 euro. Qualcuno può immaginare di salvare dalla chiusura un solo negozio con tutti questi euro?
Serve un ripensamento profondo. E’ quanto Confesercenti si propone di sostenere mercoledì 1 ottobre alla Camera dei Deputati in una conferenza stampa che si terrà alle 11 ed alla quale parteciperanno esponenti dei gruppi parlamentari e delle forze sociali”.