Il Presidente Giberti: “I nuovi cartelli dei prezzi medi dei carburanti? Inutili e dannosi”
“I nuovi cartelli dei prezzi medi dei carburanti? Inutili e dannosi”. Così interviene Franco Giberti, Presidente Provinciale Faib Confesercenti Modena sul nuovo adempimento che dal 1° agosto renderà obbligatorio esporre negli impianti di distribuzione carburante i cartelli dei prezzi medi di gasolio, benzina, metano e gpl da parte dei gestori
“E’ una misura – commenta Franco Giberti, Presidente Provinciale Faib Confesercenti Modena – che andrà a danneggiare la concorrenza e la competitività delle imprese, così come ha già avuto modo di affermare anche l’Antitrust sottolineando che non c’è la necessità di introdurre un meccanismo di calcolo e di diffusione di valori di riferimento medi in quanto sono incerti i benefici per i consumatori. Questi cartelli si aggiungono alla miriade di altri cartelli sui prezzi del carburante che già si trovano sugli impianti e andranno a creare ulteriore confusione tra i clienti che non capiranno la differenza tra i prezzi alla pompa praticati sugli impianti e il prezzo medio indicato sul cartello”.
Il Ministero (MIMIT), ricevute le comunicazioni dei prezzi praticati sugli impianti elabora e calcola le medie aritmetiche su base regionale e delle province autonome per gli impianti collocati sulla rete ordinaria e su base nazionale per gli impianti collocati sulla rete autostradale. Il ministero pubblica sul proprio sito i valori entro le 8,30 di ogni giorno. I prezzi medi sono calcolati con riferimento alla sola modalità self service per benzina e gasolio e alla sola modalità servito per gpl e metano.
Il cartello del prezzo medio dovrà esser esposto su tutti gli impianti e i prezzi medi dovranno essere esposti con caratteri di dimensioni minima di 12 cm in altezza e seguendo il seguente ordine, dall’alto verso il basso: gasolio, benzina, gpl e metano.
“Siccome il prezzo medio è calcolato dal Ministero facendo riferimento a una media aritmetica dei prezzi del self service – aggiunge Giberti – il rischio è quello che si creino possibili contenziosi con la clientela. Infatti, quando il cliente si recherà a fare rifornimento e vedrà un prezzo sul cartello che non corrisponderà al prezzo reale praticato ad esempio in modalità servito, così facendo, la prima impressione che avrà sarà di un rincaro applicato sul prezzo del carburante. L’altro problema riguarda le compagnie petrolifere che sono in ritardo con la consegna dei tabelloni ai gestori degli impianti; dai gestori sino già partite centinaia di mail indirizzate alla compagnie per sollecitare la consegna del cartelloni”.
“L’auspicio è che in questa fase di avvio e di sperimentazione non partano controlli a raffica per evitare sanzioni piuttosto salate, i colleghi stanno sollecitando e si stanno inventato qualsiasi espediente per risolvere la questione. Apprezzamento invece per la circolare ministeriale interpretativa che riesce, come aveva richiesto Faib, a contenere i danni e a esonerare dall’obbligo di esposizione dei prezzi medi i gestori a impianto chiuso” conclude Giberti.