Padoan al WEF: “crescita globale frena, Italia invece accelera”
Bce ha molti strumenti ed è determinata. “Le prospettive inflazionistiche sono cambiate e c’è meno da essere ottimisti non solo per il forte calo dei prezzi petroliferi, ma anche per la revisione al ribasso delle prospettive di crescita delle economie emergenti”. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, a un colloquio durante il Forum economico mondiale a Davos. Sulla divergenza fra i tassi negli Usa fissati dalla Fed, che ha imboccato un percorso al rialzo, e la Bce che resta in una posizione espansiva, Draghi ha poi spiegato che è “del tutto naturale”. “Abbiamo numerosi strumenti per far risalire l’inflazione, che davvero è lontana dall’obiettivo vicino al 2% – ha concluso Draghi.
Economisti Bce tagliano stime inflazione:+0,7% quest’anno e +1,4% anno prossimo. Tagliate le stime sull’inflazione nell’Eurozona per quest’anno e l’anno prossimo. E’ quanto emerge dal ‘Survey of Professional Forecasters’ della Bce, che raccoglie le previsioni degli economisti. Per il 2016 la stima sull’inflazione è tagliata allo 0,7% dall’1% precedente e per il 2017 è limata all’1,4% dall’1,5%.Nel 2018 il tasso si dovrebbe poi attestare all’1,6%.
Padoan al WEF: “La crescita globale frena, l’Italia invece accelera.“Mentre la crescita globale è in rallentamento e fa i conti con una fase delicata nei Paesi emergenti, l’Italia è in controtendenza con una crescita che accelera e si rafforza in qualità”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan al Forum economico mondiale, attribuendo anche alle riforme il merito della ripresa. Sulla bad bank il governo italiano piange sul latte versato, pentendosi di non averla fatta prima che scattasse la direttiva europea sul bail-in? La domanda spunta a un panel durante il WEF che per alcuni minuti gira sul tema delle banche italiane. “L’avrebbero dovuta fare i governi allora in carica – risponde Padoan -. Noi stiamo lavorando il più veloce possibile”.
“L’Italia è in una fase di trattative ‘intense’ che vertono principalmente sul livello delle garanzie pubbliche ai crediti deteriorati, e lo stato dell’arte è buono. Le turbolenze che hanno colpito la borsa sono nate anche per una gestione meno che efficiente da parte di alcune istituzioni europee, sono stati equivocati alcuni segnali come ha ammesso la Bce”, ha spiegato Padoan. “E’ importante – ha concluso il ministro – che la Bce abbia chiarito che non c’è nessuna questione di fragilità delle banche italiane e che non abbia richiesto alcun aumento di capitale o altre misure. La prossima settimana introdurremo nuove misure per rendere più facili le cessioni dei crediti bancari deteriorati”.