De Luise, presidente Confesercenti Genova: “Subito disponibile un fondo per le imprese alluvionate, un aiuto concreto per ripartire”

Genova, con i suoi cittadini e le piccole attività di commercianti ed artigiani, ha voglia di rialzarsi ma non può e non deve essere più lasciata sola. Presidente, cosa chiedono alle Istituzioni le piccole imprese danneggiate dall’alluvione, ancora una volta come nel 2011?

«Innanzitutto, che non si ripetano gli errori commessi proprio tre anni fa. A causa di incredibili lungaggini burocratiche, infatti, diverse imprese oggi non hanno ancora ricevuto il rimborso dovuto, né lo riceveranno prima del 2015. Ciò non può più avvenire, e per questo Confesercenti ha immediatamente sensibilizzato le istituzioni, invitando l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Renzo Guccinelli, a partecipare alla nostra assemblea regionale della settimana scorsa, nella quale ci siamo confrontati sulle iniziative da mettere in campo per facilitare l’accesso ai rimborsi da parte delle imprese».

Confesercenti e Unicredit lanciano insieme l’iniziativa “Solidarietà a tasso zero”. Di cosa si tratta?

«È un fondo disponibile subito e rivolto a tutte le imprese alluvionate e ai loro dipendenti. Attraverso questo strumento, infatti, entro un massimo di 10 giorni dalla presentazione della domanda gli esercenti colpiti potranno avere accesso ad un finanziamento fino a 50mila euro, rimborsabile in 12 mesi e a tasso zero. Si tratta dunque di un prestito-ponte, un aiuto concreto e immediato per permettere ai nostri colleghi di ripartire, senza dover dipendere dai tempi della burocrazia».

Tanta gente è scesa in piazza, pochi giorni fa, per manifestare il proprio dissenso contro le amministrazioni locali. Quali sono, secondo Lei, le priorità per dare risposte immediate a Genova e a tutto il territorio sul contrasto al dissesto idrogeologico?

«Per quello che riguarda le imprese, gli adempimenti tributari e fiscali a carico di chi ha perso tutto vanno cancellati, e non solo sospesi. Da un punto di vista più ampio, poi, è necessario sbloccare immediatamente i lavori per lo scolmatore del Bisagno e procedere con tutti gli altri interventi necessari alla messa in sicurezza del territorio. Non ci interessano le polemiche, non ci interessano le discussioni interminabili su ciò che non si è fatto per decenni. Si faccia quel che si deve fare, chiudiamo definitivamente un capitolo luttuoso, fatto di disastri annunciati, scaricabarile, pressappochismo e incoscienza».

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