A rischio servizio pubblico, decine di imprese e centinaia di posti lavoro
Faib Fegica e Anisa hanno denunciato lo stato di abbandono e di degrado della rete autostradale nel sud Italia. Lo hanno fatto con una doppia nota rivolta ad Anas e al Consorzio delle autostrade siciliane e alle società petrolifere operanti sulle tratte.
Nelle note le Federazioni dei gestori autostradali denunciano che “ …tale situazione è il risultato di anni di cattiva gestione delle tratte, della mancata modernizzazione, di scarsa manutenzione, di progettazioni e lavori che lasciano a desiderare e, da ultimo, persino da crolli come quelli relativi al cedimento di alcuni piloni sia sulla Salerno Reggio Calabria che del viadotto Himera della Palermo-Catania sulla A 19. Tutte questioni che hanno inciso sulla capacità attrattiva della rete, allontanando gli automobilisti e danneggiando la fruibilità autostradale e le relative attività insediate. In questo quadro le Aree di Servizio, che hanno sofferto l’assenza di investimenti e il generale invecchiamento delle tratte, hanno conosciuto un lento degrado perdendo erogati oltre la media nazionale, attestandosi intorno ad un meno 60% , operando in uno scenario contrassegnato da affidatari tanto disinteressati che sembrano sul punto di abbandonare il segmento. E’ evidente che siamo in presenza di una forte criticità su un fattore di rilevante importanza perché riveste pubblico servizio e forte integrazione con la viabilità ordinaria, a tutela del diritto alla mobilità dei cittadini.”
Faib Fegica e Anisa inoltre hanno segnalato che “Alle questioni menzionate si sommano da un lato le politiche di pricing praticate dalle compagnie petrolifere, che influiscono parimenti al disincentivo ai rifornimenti in autostrada, e dall’altro il sistematico aggiramento praticato dalle compagnie dell’obbligo di negoziare il rinnovo degli accordi economici. Ad aggravare ulteriormente il contesto continua a pesare il livello insostenibile delle royalties corrisposte ai concessionari, con percentuali altissime e con canoni fissi che non hanno più corrispondenza né con le vendite né con gli erogati attuali.”
Per la Salerno Reggio Calabria Faib Fegica e Anisa hanno già dato mandato ai legali di procedere con la diffida verso le compagnie petrolifere affinché diano “immediato corso alle trattative necessarie per la sottoscrizione di nuovi accordi economici, che possano consentire il superamento della grave crisi economica che grava sui Gestori delle Aree di Servizio” e chiesto l’intervento dei Presidenti delle Regioni interessate- Campania, Basilicata e Calabria- perché “intervengano presso le compagnie petrolifere affidatarie al fine di ottenere l’immediata definizione di una politica di pricing adeguata” per i cittadini delle loro Regioni.
Nella nota per la rete autostradale della Sicilia, rivolta ad Anas e al Consorzio delle Autostrade siciliane, le tre associazioni hanno rimarcato alle compagnie petrolifere la necessità di “attivare sin da subito le iniziative più idonee ad evitare alle imprese di gestione sulle tratte siciliane (…)- il fallimento.” Avvisando che “ Ove ciò non dovesse realizzarsi, le scriventi intendono far valere questa comunicazione come formale diffida e rivolgersi, nelle sedi giurisdizionalmente competenti, per vedere accolte le loro considerazioni”. Al Presidente della Regione Sicilia On. Rosario Crocetta, hanno invece evidenziato l’urgenza di esigere, in ragione delle “proprie competenze e nella sua qualità di ente che emette e rilascia le relative concessioni pubbliche, amministrative e petrolifere, (…) dalle aziende petrolifere l’immediata definizione di una politica di pricing che non penalizzi i cittadini ed i consumatori che giornalmente percorrono le autostrade siciliane e allo stesso tempo richieda ai concessionari una nuova politica di governance.”
Commentando l’iniziativa unitaria, il Presidente di Faib Autostrade Tonino Lucchesi ha messo in evidenza “l’assurdo stato di gestione di una realtà infrastrutturale, che serve una quota rilevante di territorio nazionale e di cittadini oltre che una parte importante dell’attrazione turistica del paese, che si trova, alla vigilia delle vacanze estive, con tratti interrotti, pessimo stato di manutenzione e prezzi carburanti fuori mercato: tutto ciò rischia di compromettere la stagione turistica e far saltare decine di aree di servizio e centinaia di posti di lavoro, sia sulla Salerno Reggio che sulle autostrade siciliane. Con gravissime ripercussioni sul sistema economico meridionale. Nell’indifferenza della politica. Se non avremo risposte in tempi brevi siamo pronti ad iniziative forti sia sul fronte della protesta sindacale che delle iniziative giudiziarie, come abbiamo cominciato a fare sulla Salerno Reggio. In assenza di risposte a breve anche per le autostrade siciliane passeremo alle vie legali”.