Apprendiamo con stupore le dichiarazioni dell’Assessore Bettarini del Comune di Firenze rispetto all’applicazione della Direttiva Bolkestein, che vanno controcorrente rispetto agli indirizzi nazionali e regionali di ANCI e delle Regioni.
Vogliamo ricordare a Bettarini che l’Intesa Stato-Regioni del 2012, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha stabilito chiaramente che, in prima applicazione, nella selezione dei posteggi del commercio su area pubblica deve essere tutelata la professionalità acquisita sul posteggio messo in selezione nel limite del 40% del punteggio complessivo. Tutto questo per tutelare i lavoratori del commercio su area pubblica.
Non vogliamo credere al fatto che il Comune di Firenze, invece di combattere la rendita, penalizzi le migliaia di famiglie che vivono del loro lavoro quotidiano sui banchi dei vari mercati di Firenze; in questo modo si apre un fronte che si pone in contrapposizione con la stragrande maggioranza degli altri Comuni e la Regione Toscana.
Sarebbe opportuno che prima di fare certe dichiarazioni si fosse informati sugli aspetti e sui contenuti della direttiva Bolkestein, in quanto la rendita e la qualità delle merci nulla hanno a che fare con l’applicazione della stessa. Siamo sorpresi di come non si riesca a comprendere l’impatto che avrebbe l’ipotizzato mancato rinnovo delle concessioni agli attuali intestatari; si andrebbe, così, a mettere in discussione il futuro di circa 3.500 famiglie della nostra città, e a precarizzare un’intera categoria in nome di una incomprensibile voglia di cambiamento, che si gioca solo e soltanto sulla pelle delle imprese. Ci piacerebbe sapere come l’Amministrazione intenderà giustificare il “LICENZIAMENTO” in tronco di migliaia di persone, quando, invece, ci sono tutte le condizioni per garantirne il futuro.
Siamo disponibili al confronto ed alla discussione su tutti gli argomenti, anche sui temi indicati dall’Assessore, in particolar modo per valorizzare la qualità dei banchi e affrontare il problema della rendita, tutelando e valorizzando il lavoro; però non siamo disponibili a nessuna forma di compromesso sulla sopravvivenza ed il futuro delle aziende e delle famiglie.