Dl lavoro, Venturi: “È un passo avanti ma ci sono vincoli boomerang”

“Il limite del 20% sui rapporti a tempo determinato rischia di trasformare un incentivo in un disincentivo”

Riportiamo qui di seguito l’intervista sul quotidiano “la Repubblica” al presidente della Confesercenti, Marco Venturi e portavoce di Rete Imprese Italia sul dl lavoro

 

ROMA . Per creare lavoro ora ci vogliono tre cose: «buon senso, regole certe e interventi a favore della ripresa, perché se la domanda non riparte con le leggi si fa poco». Marco Venturi leader della Confesercenti e presidente di turno di Rete Imprese Italia chiede che il decreto sul lavoro contenga nome decise, che non spalanchino le porte a possibili contenziosi. «Queste incertezze politiche sul testo non favoriscono di certo le assunzioni» commenta. Presidente, secondo lei le nuove norme creeranno o no posti di lavoro? «Il decreto costituisce senza dubbio un passo avanti, perché permette alle aziende di muoversi con una maggiore flessibilità rispetto al passato, ma contiene allo stesso tempo elementi che non possono non preoccupare le piccole imprese». Quali? «La norma che prevede la trasformazione in lavoro a tempo indeterminato dei contratti a termine che superano la quota del 20 per cento e quelle sul diritto di precedenza, causeranno nuovi contenziosi. Così rischiamo di trasformare gli incentivi in disincentivi». Dove vede questi disincentivi? «Oggi la piccola azienda che con un gesto di fiducia e coraggio assume, non può pensare che un domani la flessibilità ora permessa possa trasformarsi in una pesante sanzione. Per questo parlo di buon senso: apprezzo l’ operato e la velocità del governo, ma l’ incertezza insita in questi provvedimenti frenerà l’ iniziativa. Tanto più che, in termini di politiche per l’ occupazione, accanto al primo tassello, ce ne sarà un altro – quello della legge delega – per il quale sono previsti tempi lunghi. E questo non aiuta: il quadro deve essere ben delineato, altrimenti, pur se si comincia a parlare del ritorno ad una fase di crescita, per quanto debole, le aziende non si sbilanceranno». Come sta andando il commercio? «I negozi continuano a chiudere e secondo i nostri dati dal gennaio 2013 al gennaio 2014 la cessazione di attività ha provocato la perdita del 12,9 per cento di posti di lavoro». Ma a fine maggio, per dieci milioni di italiani, arriveranno 80 euro in più in busta paga, secondo lei provocheranno un aumento i consumi? «Saranno un bel segnale, anche se stiamo parlando di cifre piccole. Ma per chi guadagna mille euro al mese o poco più gli ottanta euro rappresenteranno una boccata d’ aria, un’ inversione di tendenza. Credo negli effetti pratici e ancor più in quelli psicologici che questa iniziativa potrà produrre. Poi certo non basterà».

Di Luisa Grion, la Repubblica

 

Il presidente Marco Venturi parla anche sulle colonne del “Quotidiano Nazionale” spiegando cosa non va, secondo le imprese, nell’impianto del dl lavoro Poletti: «Sicuramente aver ridotto le proroghe dei contratti a termine da 8 a 5 nell’ ambito dei tre anni. La forma originaria per noi era molto più incentivante perché aiutava i rinnovi. Ritengo che questo passo indietro sia un vero errore». Il presidente Venturi spiega poi il nodo sull’apprendistato: “avremmo preferito che la formazione fosse stata affidata alle aziende. Avrebbero svolto un ruolo più incisivo che avrebbe potuto dare maggiori prospettive anche agli apprendisti. Anche su questo sarebbe meglio un ripensamento. Vedo che la maggioranza su questi punti sta discutendo. La preoccupazione è che non sia trovata una intesa».

 

Condividi