Il Presidente Terzi: “Intervento che compensa gli aumenti di prezzo dei testi per l’anno scolastico 2025/26, senza recuperare 12 anni di blocco”
“Le novità riguardano non solo lo stanziamento, ma anche lo sblocco di tetti di spesa che diventeranno indicizzati all’inflazione. In questo senso, pur apprezzando lo sforzo economico e il meccanismo virtuoso che non comporterà più l’accumularsi di squilibri a cui abbiamo assistito dal 2012 ad oggi, temiamo non vi sarà alcun miglioramento pratico”. Così Antonio Terzi, Presidente del Sindacato librai Confesercenti, commenta il voto di fiducia ottenuto al Senato del Decreto Sport, che lo ha reso legge, in cui sono state fatte confluire anche le norme del decreto Scuola.
“In questi dodici anni l’indicizzazione, che ora si introduce, avrebbe fatto aumentare i tetti di circa il 30%, allineandosi agli aumenti dei libri di testo, sottolinea il Presidente del Sil. I tetti di spesa dunque, nel loro importo, non rappresentano più la realtà dei fatti. Se i tetti saranno adeguati all’inflazione riusciranno a mala pena a contrastare gli aumenti dei testi che saranno di circa il 3% .Va anche detto che il fondo che oggi viene integrato non sempre funziona in maniera virtuosa: avvalendosi di modalità di distribuzione dei fondi a livello locale, in alcuni territori le famiglie ricevono i rimborsi anche due anni dopo aver effettuato la spesa”.
“Come sosteniamo da tempo poi – aggiunge ancora – il comparto necessita di interventi e di ripensamenti ben più ampi, volti a riconoscere il ruolo fondamentale delle librerie e cartolibrerie, di concerto con le esigenze delle famiglie. L’investimento per l’istruzione dei nostri ragazzi meriterebbe anche un maggior sforzo economico, allargando la base degli aventi diritto, e riconoscendo il ruolo di servizio, nonché l’impegno finanziario che solo librerie e cartolibrerie sono in grado di garantire, pur in un contesto caratterizzato dalle tante iniziative di concorrenza sleale da parte della Grande Distribuzione. Iniziative sulle quali attendiamo gli interventi del Governo”.
“Come ancora – conclude Terzi – auspichiamo che la politica mantenga la promessa di quell’intervento strutturale più volte rimandato, fin dall’approvazione della legge 15 del 2020, nel quale il tema della scolastica fu stralciato con la garanzia di un veloce percorso ad hoc, mai realizzatosi”.