Senza nostre politiche di stimolo – ha detto – crescita e inflazione sarebbero più basse.
“La ripresa della zona Euro ha guadagnato slancio all’inizio dell’anno, ci si attende che proceda a passo moderato ma costante, sostenuta da solida domanda interna e dal’efficace trasmissione della nostra politica all’economia reale“.
Lo ha detto il presidente della Bce Mario Draghi parlando al Parlamento Ue precisando che le dinamiche dell’inflazione restano “piuttosto sommesse” e il livello resterà basso nei prossimi mesi.
“Senza le nostre politiche di stimolo – ha aggiunto – crescita e inflazione sarebbero significativamente più basse. Il pacchetto di marzo ha mitigato i rischi al ribasso per l’economia dell’Eurozona. E impeto addizionale verrà da misure che sono ancora all’inizio dell’attuazione”.
“L’incertezza resta alta, e rischi al ribasso sono ancora significativi – ha sottolineato – a causa del continuo stato di fragilità dell’economia globale e degli sviluppi geopolitici. La Bce monitorerà l’evoluzione delle prospettive dei prezzi e resta pronta ad agire usando tutti gli strumenti disponibili entro il nostro mandato, se necessario per raggiungere i nostri obiettivi”.
“Le regole del Patto di stabilità – ha detto ancora – devono essere applicate in tempo e in maniera coerente per tutti gli Stati, la credibilità delle regole è essenziale”.
Il Presidente ha poi ribadito: “Il negoziato sul terzo pilastro dell’Unione bancaria, cioè lo schema europeo di assicurazione sui depositi (EDIS) è “in stallo”, ma “è importante che si trovi un compromesso perché i depositi e i correntisti devono essere trattati equamente. Lo stallo è dovuto al fatto che alcuni vogliono andare avanti mentre altri vogliono prima agire sulla riduzione dei rischi bancari, in particolare dei bond detenuti dalle banche“. Draghi vede “una forte motivazione per andare avanti, per assicurare parità di condizioni a tutti”.
Tornando all’inflazione ha detto: “Ora è il momento di concentrarsi sull’attuazione, le misure messe in campo sono sufficienti a riportarla verso gli obiettivi attesi”.
“La Bce – ha concluso – è pronta a far fronte a tutte le urgenze che potrebbero seguire al referendum britannico. E’ difficile prevedere le varie dimensioni con cui il voto britannico impatterà sul mercato e sull’economia della zona euro, è difficile anche speculare su un risultato o altro, quindi dico solo che siamo pronti ad affrontare tutte le possibili urgenze, è difficile essere più precisi di così, ma per ora sono state fatte tutte le preparazioni necessarie”.