Mancano indicazioni dal Monopolio, aprire tavolo confronto
Alla batosta fiscale si aggiunge il caos. Dopo una serie di interventi e cambi di rotta, il settore delle e-cig naviga nel caos normativo più assoluto, con un’unica certezza: la maxi-imposta del 58,5% su hardware e liquidi, che scatterà il primo gennaio e metterà a rischio un mercato che dà lavoro a oltre 4mila negozi, 1.600 imprese e 6mila addetti.
Fiesel-Confesercenti, l’associazione degli imprenditori dell’esercenza di svapo, rilancia l’allarme sull’attacco fiscale
al settore delle sigarette elettroniche, aggravato da un pasticcio normativo che non permette agli operatori del mercato di conoscere le esatte modalità di applicazione delle nuove norme, maxi-imposta compresa.
“Le misure sulle e-cig contenute nel Milleproroghe e diffuse dagli organi di stampa – scrive Fiesel-Confesercenti – mostrano un nuovo cambiamento della normativa (il terzo in sei mesi) dai contorni ancora non definiti. A questo elemento di incertezza se ne aggiunge un altro: la mancanza di una circolare AAMS che risponda ad alcuni quesiti fondamentali per gli imprenditori. Che, ad oggi, nonostante le ripetute richieste avanzate da Fiesel-Confesercenti, non sono stati chiariti. E che riguardano l’applicazione pratica delle novità normative: a tutt’oggi è incerto, per citare solo alcuni punti, se si necessita di un’autorizzazione per continuare la commercializzazione dopo il primo gennaio 2014; se è obbligatorio estendere la maxi-imposta anche sulla merce in magazzino acquistata entro il 31 dicembre; quali norme di comportamento è necessario adottare in caso di mancata istituzione dei depositi fiscali per i nuovi approvvigionamenti; se verranno istituiti registri particolari per le giacenze in magazzino e il codice di comportamento in caso di resi e rilascio di garanzie. Si tratta di una situazione insostenibile – conclude Fiesel-Confesercenti – da correggere immediatamente: per questo chiediamo al più presto un tavolo di confronto con Monopoli e Ministero dell’Economia”.